La gestione dei beni confiscati alla mafia.
Una sfida, un lavoro continuo ed instancabile quello sui beni confiscati. Qualche giorno fa con gli interventi di Claudio Fava presidente commissione regionale antimafia e Maurizio Caserta ordinario di economia politica abbiamo cercato di mostrare ai ragazzi quanto sia sempre più urgente diffondere la consapevolezza degli enormi vantaggi, sociali ed economici, che vengono prodotti dal riutilizzo a fini sociali di un bene tolto alla criminalità organizzata.
E’ uno schiaffo alla mafia, che pensa di approfittarne nell’assenza dello Stato; è uno schiaffo a chi pensa sia meglio venderli piuttosto che riconsegnarli alla comunità.
Qui di seguito l’articolo che racconta il terzo di una serie di incontri con le due classi del Liceo “N. Spedalieri ” che stiamo seguendo.
Le parole dei ragazzi.
Oggi, in occasione della giornata della memoria in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, abbiamo pensato di pubblicare le parole vere e dirette dei ragazzi che abbiamo accompagnato in visita a Librino lo scorso 3 marzo.
Stefania ha 16 anni, è catanese, ma non era mai stata a Librino. Paola invece ci passa ogni giorno, perché in periferia ci vive con la sua famiglia. Nei giorni scorsi i loro occhi si sono posati sulla Porta della Bellezza in occasione della visita organizzata in collaborazione con il liceo classico Spedalieri di Catania per favorire la Cittadinanza attiva.
Insieme ai loro compagni e alle loro compagne delle classi III e IV sezione C, Stefania e Paola ci raccontano di aver provato sorpresa. Per la scoperta della “potenza simbolica dell’arte”, per dirla con Arturo. E per aver compreso come l’impegno dei cittadini in un progetto comune possa rendere bello anche un quartiere troppo spesso noto per “violenza, soprusi, sporcizia, droga e indifferenza”, come elenca Chiara.
La porta ha parlato a ognuno di questi giovanissimi cittadini, facendo percepire ad Aurora, Valentina e Irene “un senso di comunità, collaborazione e impegno”, “appartenenza e rispetto”. Perché, come ci insegna la fresca saggezza di Luca, “credere in qualcuno è il miglior modo affinché lui possa credere in se stesso”.
Good news!
Buone notizie!
Di ieri le pesanti condanne a quasi sette anni, per due estortori che hanno taglieggiato l’imprenditore che ha immediatamente denunciato i fatti ai Carabinieri. Il Giudice ha disposto anche il risarcimento del danno per l’Asaec che si è costituita parte civile nel processo a favore del socio Tonino Torrisi. Il ricavato, come già in precedenza dichiarato, lo devolveremo in beneficenza a favore di minori svantaggiati.
Denunciare conviene, sempre!
ASAEC e Fiumara d’Arte a Librino con gli studenti del Liceo Spedalieri
Il messaggio che abbiamo voluto trasmettere organizzando la visita a Librino della III C e IV C del Liceo “N. Spedalieri” presso il museo monumentale della Fondazione Antonio Presti – Fiumara d’Arte è stato finalizzato a far maturare la consapevolezza che è possibile realizzare qualcosa per il territorio in cui si vive, agevolando forme alternative di sviluppo che creino benessere ed emancipazione per la collettività, talvolta oppressa da pesanti fenomeni di devianza criminale.
Di seguito l’articolo uscito su La Sicilia domenica 14 marzo 2020
Terzo incontro con le due classi del liceo “Spedalieri”
Oggi il terzo incontro con le due classi (III e IVC) del liceo “N. Spedalieri” nell’ambito del progetto di cittadinanza attiva che quest’anno abbiamo sviluppato sul tema dei beni confiscati.
La prima parte è stata tenuta dal prof. Maurizio Caserta ordinario di economia politica in merito al ruolo dell’Agenzia Nazionale, le procedure di assegnazione, nonché alla sostenibilità economica di un bene confiscato; la seconda parte, ha visto la partecipazione dell’On. Claudio Fava, presidente della commissione regionale antimafia, che si è soffermato sulla relazione d’inchiesta sui beni confiscati appena esitata dalla stessa commissione e sull’importante ruolo dei cittadini nel reclamare un corretto utilizzo dei beni.
Seguirà una progettazione degli studenti sui beni abbandonati del comune di Catania che dovrebbero avere un loro utilizzo sociale. Questo servirà a rendere consapevoli quanto sia importante valorizzare i beni confiscati per sancire definitavante una vittoria sulla criminalità mafiosa. Sono state, inoltre, mostrate le inchieste giornalistiche effettuate all’esito dei sopralluoghi sui beni di Palagonia e Gravina di Catania. All’incontro ha preso parte anche Matteo Iannitti giornalista de “I Siciliani” che ha illustrato la mappa interattiva di geolocalizzazione dei beni confiscati del comune di Catania e sviluppata da uno studio de “I Siciliani.
Qui il servizio di di @Filippo Romeo di REI TV
Richiesta al prefetto di Catania per verificare eventuali infiltrazioni mafiose condizionanti le scelte amministrative
Dopo l’operazione “Sipario” e l’appello lanciato insieme ad I Siciliani ed Arci Comitato Territoriale Catania pubblichiamo, per correttezza e trasparenza, l’elenco della associazioni, cittadini, rappresentanti istituzionali e politici che hanno aderito alla richiesta inoltrata al prefetto di Catania affinché intervenga, con un accesso ispettivo, per verificare eventuali infiltrazioni mafiose che possano condizionare le scelte amministrative.
On. Claudio Fava – Presidente Commissione d’inchiesta e vigilanza sul fenomeno della mafia e della corruzione in Sicilia ( http://bit.ly/3tI9Ed3 )
Movimento 5 Stelle Catania ( http://bit.ly/3cNINFw )
Federazione Provinciale di Catania Sinistra Italiana
CIGL Villaggio Sant’Agata (municipalità dove è stato eletto il Massari) Sunia Catania
Circolo Legambiente Catania
Arcigay Catania
Circolo Provinciale Italexit con Paragone
Prc Catania
ASIA USB Catania
Partito Democratico Catania
CittàInsieme Catania
Giovanni Caloggero – consigliere nazionale Arcigay
Gianfranco Caudullo
Andrea D’Urso
Domenico Stimolo
Di seguito l’appello:
Infiltrazioni mafiose al Comune di Catania.
La Prefettura avvii l’accesso ispettivo antimafia.
Al Ministro degli Interni
Al Prefetto di Catania
L’operazione della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Catania e della Guardia di Finanza che ha portato all’arresto per mafia del vicepresidente della Sesta Municipalità del Comune di Catania non è che l’ultima conferma della grave infiltrazione della criminalità organizzata nel tessuto istituzionale della città.
Le notizie circa i rapporti, anche corruttivi, di soggetti accusati di mafia con funzionari comunali e di altri enti pubblici sono inquietanti e gettano pesanti ombre sul regolare e democratico funzionamento delle istituzioni pubbliche.
Reputiamo urgente e necessario che la Prefettura di Catania avvii un accesso ispettivo antimafia presso il Comune di Catania e le Municipalità al fine di verificare la sussistenza di eventuali forme di infiltrazione e di condizionamento di tipo mafioso o similare, tali da determinare un’alterazione del processo di formazione della volontà degli organi elettivi e amministrativi, e da compromettere il buon andamento o l’imparzialità dell’amministrazione comunale nonché il regolare funzionamento dei servizi.
I Siciliani giovani
Arci Catania
Associazione Antiestorsione di Catania Libero Grassi
ASAEC si costituisce nel processo relativo all’operazione ‘Sipario’
il Prefetto di Catania intervenga, il Comune si costituisca parte civile nel processo. Noi lo faremo.
L’operazione “Sipario”, condotta dalla Guardia di Finanza e coordinata dalla DDA Etnea, racconta, purtroppo, una storia tanto frequente, quanto pericolosa che manifesta una sempre maggiore pervasività con cui la criminalità organizzata esercita pesanti ingerenze sugli apparati politico-amministrativi. Da un lato esiste il politico che ottiene voti e viene sostenuto dalla criminalità mafiosa, dall’altro e sempre più spesso, troviamo un pubblico funzionario corrotto che si mette a disposizione di mafiosi, creando, così, un sistema collusivo-corruttivo potente ed influente dal quale trarre reciproche illecite convenienze.
E’ importante reagire e non assuefarsi a queste condotte illecite che alterano le dinamiche democratiche della comunità in cui viviamo; ed è per questo, che alla luce dell’ordinanza emessa, dei reati contesati e visto il recente adeguamento col quale abbiamo ampliato l’azione associativa di contrasto ai reati contro la pubblica amministrazione attraverso la cui consumazione la criminalità organizzata mafiosa realizza i propri interessi, proveremo a costituirci parte civile nel processo che si celebrerà.
Inoltre, considerato l’arresto di un pubblico amministrazione e l’applicazione di misure cautelari a due vigili urbani, auspichiamo e riteniamo indispensabile che, oltre la dovuta sospensione dei pubblici funzionari coinvolti, il Comune di Catania valuti la possibilità di costituirsi parte civile esprimendo, così, la ferma volontà di contrastare l’espandersi di fenomeni sempre più radicati e ramificati che attentano al buon andamento della pubblica amministrazione e si ripercuotono sulla vita quotidiana di tutti i cittadini.
Contemporaneamente, chiediamo al Prefetto di Catania di intervenire ed avviare un’indagine che verifichi l’effettivo grado di resistenza dell’apparato politico amministrativo della città di Catania, alle possibili infiltrazioni della criminalità organizzata tali da influenzarne le scelte amministrative.
Rivolgiamo, infine, un appello ai tanti pubblici funzionari onesti del Comune di Catania affinché denuncino alla Procura della Repubblica eventuali attività illecite, così da isolare i disonesti e recuperare quel rapporto di fiducia con il cittadino, sempre più compromesso, che è il fondamento della buona gestione della cosa pubblica.
Uniti si vince, denunciare conviene!
Lo abbiamo sempre detto: non chiamateci eroi, perché non lo siamo.
Come non condividere l’esempio e le parole di questo imprenditore: “si decide di denunciare non per essere chiamati eroi o diventare delle star, denunciare porta a dimostrare che cos’e’ lo Stato e la sua forza.”
Uniti si vince, denunciare conviene!
ASAEC: Da oggi agiamo anche contro corruzione e altri reati.
Dopo trent’anni di attività sul territorio per il contrasto all’estorsione e all’usura, l’Asaec (Associazione antiestorsione catanese Libero Grassi) ha deciso di allargare il campo di operatività anche ai reati economico-finanziari e contro la pubblica amministrazione: il peculato, la corruzione e la concussione. «Abbiamo modificato lo statuto dell’associazione in questo senso – spiega il presidente di Asaec Nicola Grassi – dopo avere constatato, negli anni, una frequenza e un’incisività sempre maggiori con cui la criminalità organizzata esercita pesanti ingerenze sugli apparati politico-amministrativi. Tanto da influenzarne l’indirizzo, anche approfittando della compiacenza e della reciproca convenienza che i pubblici funzionari possono trarne». Una misura necessaria per contenere l’espandersi di fenomeni sempre più radicati e ramificati che attentano al buon andamento della pubblica amministrazione e si ripercuotono sulla vita quotidiana di tutti i cittadini.
Dopo un primo trentennio al fianco di imprenditori, commercianti e artigiani vittime di estorsione e usura, Asaec si prefigge adesso anche nuovi obiettivi: «Vogliamo essere uno stimolo costante per l’opinione pubblica – sottolinea Grassi – per fare in modo che il problema dei reati contro il patrimonio e la pubblica amministrazione venga considerato importante non solo per le categorie che li subiscono, ma per l’intera comunità locale che, anche indirettamente, ne viene danneggiata».
L’associazione continua poi il lavoro di supporto alle vittime nell’iter della denuncia e nella costituzione di parte civile nei processi, con assistenza sia morale che materiale. «Tutti devono sapere che denunciare conviene, anche dal punto di vista economico. Per questo – conclude il presidente – ci impegniamo per garantire un rapido accesso ai fondi di solidarietà per le vittime».
Il cordiale benvenuto dell’ASAEC al nuovo Prefetto di Catania dott.ssa Maria Carmela Librizzi
“Rivolgiamo il nostro benvenuto al nuovo Prefetto di Catania dott.ssa Maria Carmela Librizzi.
Consapevoli della complessità sociale ed economica che caratterizza il territorio della provincia di Catania, sottoporremo e solleciteremo ogni possibile soluzione a problemi che attendono di essere risolti. Avvertiamo, sempre più urgente, mantenere alta l’attenzione rispetto ai fenomeni dell’estorsione ed usura ma anche rispetto a quei meccanismi attraverso i quali la criminalità organizzata esercita pesanti ingerenze sugli apparati politico amministrativi tanto da influenzarne l’indirizzo, finanche approfittando della compiacenza e della reciproca convenienza che pubblici funzionari possono trarne. Esiste poi il grande problema della gestione dei beni confiscati che rappresenta una sfida decisiva per lo Stato nella lotta alla mafia. Nell’inviare sinceri auguri di buon lavoro, manifestiamo fin da subito la nostra collaborazione e predisposizione al confronto, senza mai rinunciare al compito di vigilanza e eventuale denuncia che il nostro ruolo ci impone.”