RIFLESSIONE

È un tempo delicato per la lotta alla mafia ed è necessaria la presenza di tutti i siciliani laboriosi, onesti e coraggiosi che si uniscono con le parole d’ordine : creare legalità, prosperità e benessere, liberando le terre di Sicilia dalla mafia e dall’abbandono.
Giorni fa, ignoti hanno distrutto le condutture d’acqua ed aperto i recinti provocando ingenti danni causati dalla dispersione degli asinelli e dei cavalli; poi, con la reintroduzione abusiva delle mandrie dei bovini, hanno voluto lanciare un preciso segnale intimidatorio e di sfida.

COMUNICATO

L’associazione Asaec esprime solidarietà all’azienda silvo-pastorale ed al Comune di Troina per il gesto intimidatorio di chiara matrice mafiosa, condotto nella notte.
Sono stati rotti recinti, invasi terreni e distrutte le condutture d’acqua.
Abbiamo sostenuto e crediamo fortemente nel progetto “Legalità di razza” che sta cercando di restituire al territorio un’opportunità di sviluppo.
Non ci fermeremo, non ci intimoriranno!

https://www.facebook.com/asaec.dicatania/videos/736471010159055/

I “denari” che ci piacciono!

Cogliamo l’occasione per ribadire il nostro fermo NO a soldi pubblici stanziati alle associazioni antimafia.
Avvieremo l’azione esecutiva per la liquidazione del risarcimento oggi riconosciutoci in sentenza come parte civile Asaec Antiestorsione di Catania e che devolveremo interamente al sostegno di realtà che operano in zone di degrado sociale dove la malavita attinge a piene mani.

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COMUNICATO

Oggi un bel giorno!
Dopo avere subito anche un pestaggio, denunciò tutto ai Carabinieri. Adesso, trascorso appena un anno, arriva la prima condanna per l’estorsione.
“L’associazione Asaec Antiestorsione di Catania, costituitasi parte civile nel processo che ha coinvolto il socio Tonino Torrisi, esprime soddisfazione per la sentenza emessa dal Gup Luigi Barone che ha condannato a 5 anni Roberto Bonaccorsi e rinviati a giudizio Tiziano Russo e Francesco Messina.
La rapidità con la quale dalla denuncia si è arrivati alla sentenza, è la manifestazione più evidente di una giustizia che funziona.
Un anno è passato dalla coraggiosa denuncia cui sono seguite le veloci indagini condotte dai carabinieri della compagnia di Giarre che hanno permesso di incastrare gli estortori.

 

https://catania.meridionews.it/articolo/82712/giarre-bonaccorsi-condannato-a-5-anni-per-estorsione-altri-due-rinviati-a-giudizio-commerciante-fu-pure-pestato/?fbclid=IwAR0YiXpTY80al7JuUNZlO-zYXgZeDcrgm312BJGrwqJnTGfGiSONKdIbVgk

RIFLESSIONE

A proposito dell’ergastolo ostativo, condividiamo la posizione dell’ex procuratore di Palermo.
“I mafiosi, infatti, giurano fedeltà perpetua all’associazione; e chi non si pente conserva lo status di “uomo d’onore” fino alla morte.Questa “identità mafiosa” è ontologicamente incompatibile con ogni prospettiva di recupero, salvo che il mafioso – pentendosi – dimostri concretamente di voler disertare dall’organizzazione criminale, cessando di esserne strutturalmente parte. Incompatibile per il “semplice” fatto che il mafioso non pentito continua ad essere convinto di appartenere ad una “razza” speciale, nella quale rientrano soltanto coloro che sono davvero uomini (d’onore).”

https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/10/24/ergastolo-ostativo-i-mafiosi-usano-la-carta-solo-quando-fa-comodo-come-un-paio-di-ciabatte/5530877/?fbclid=IwAR1rX9g9jcTVdJP38as1Kqa7_7Co_IiYIgqdZUMTB4kjCAfyTCGIiCQS-_s

Invito 28 anni Asaec

La caduta, il coraggio, la vittoria!

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COMUNICATO

L’usura divora e distrugge!
Ma oggi è un bel giorno per noi e per quel piccolo e giovane artigiano che ha avuto il coraggio di denunciare i propri strozzini e che abbiamo accompagnato ad ogni passo.
Una storia che racconta debolezze, cattiverie e continue vessazioni che hanno ridotto chi aveva intrapreso coraggiosamente un’attività commerciale a rinunciare al proprio lavoro.
Un plauso al lavoro certosino della Guardia di Finanza di Catania che ha permesso l’arresto dei due strozzini.

https://www.lasiciliaweb.it/2019/10/16/usura-a-tassi-folli-arrestati-a-catania-meluccio-e-zu-giovanni-di-bibiti/?fbclid=IwAR2oWbtvWh6NqmOedp81pqFX3Ytp8Tklz1tHFZ6lR_ZxAg5qrbbSV4ezxpI

COMUNICATO

Belpasso, come tante altre città dell’Hinterland catanese, è stretta nella morsa delle estorsioni attraverso le quali i clan mafiosi esercitano un capillare controllo del territorio. E’ questo ciò che emerge con forza dalle carte dell’indagine “Black Lotus”.
L’efficacia repressiva delle forze dell’ordine e l’opera di sensibilizzazione alla denuncia da parte dei volontari delle associazioni antiracket non appare sufficiente.
E’ necessario una grande opera di collaborazione fra amministrazioni locali (che prendano sul serio il dilagante fenomeno e facciano meno indignata propaganda), forze dell’ordine ed associazioni.
E’ necessario che la “politica” ritorni a parlare di estorsione ed usura e di come la mafia stia cambiando.
Senza queste sinergie, poco o nulla cambierà.

https://catania.meridionews.it/articolo/82271/mafia-a-belpasso-citta-soffocata-dal-pizzo-a-tappeto-bar-gioielleria-e-pure-una-societa-di-celle-frigorifere/?fbclid=IwAR2rren2uxny5xVIcTsxSbcXCuE73FUbfOkrRQlJS_BHOL5XYZqymtavKUA

COMUNICATO

L’altro giorno, all’ennesimo rinvio processuale, abbiamo deciso di rendere pubblica questa vicenda incredibile!
Sebastiano Costa è un socio Asaec che abbiamo seguito sin dal primo momento; la sua condotta di pronta ed immediata denuncia è esemplare; come parte civile, siamo intervenuti per richiedere anticipazioni del udienza contro gli inarrestabili rinvii che si sono susseguiti.
La risposta della giustizia non può tradire la fiducia riposta dal cittadino, soprattutto in vicende come queste.
Così facendo, si pregiudica e si mortifica non solo la quotidiana e faticosa opera di sensibilizzazione alla denuncia che portiamo avanti ma soprattutto l’instancabile lavoro delle forze dell’ordine.
Vogliamo augurarci sia solo un caso isolato o comunque rientrante nei piccoli numeri ma non possono essere tollerati ritardi così gravi.

https://catania.meridionews.it/articolo/82191/lui-denuncia-ma-il-processo-e-fermo-dopo-anni-nel-frattempo-torna-libero-il-principale-imputato/?fbclid=IwAR1kgYWiZ-K-QK-T5h-yU3zWlF1Oy_RF2Lmp3FWF_gYVF5aZLax1ynKLYZ8