Le parole dei ragazzi.
Oggi, in occasione della giornata della memoria in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, abbiamo pensato di pubblicare le parole vere e dirette dei ragazzi che abbiamo accompagnato in visita a Librino lo scorso 3 marzo.
Stefania ha 16 anni, è catanese, ma non era mai stata a Librino. Paola invece ci passa ogni giorno, perché in periferia ci vive con la sua famiglia. Nei giorni scorsi i loro occhi si sono posati sulla Porta della Bellezza in occasione della visita organizzata in collaborazione con il liceo classico Spedalieri di Catania per favorire la Cittadinanza attiva.
Insieme ai loro compagni e alle loro compagne delle classi III e IV sezione C, Stefania e Paola ci raccontano di aver provato sorpresa. Per la scoperta della “potenza simbolica dell’arte”, per dirla con Arturo. E per aver compreso come l’impegno dei cittadini in un progetto comune possa rendere bello anche un quartiere troppo spesso noto per “violenza, soprusi, sporcizia, droga e indifferenza”, come elenca Chiara.
La porta ha parlato a ognuno di questi giovanissimi cittadini, facendo percepire ad Aurora, Valentina e Irene “un senso di comunità, collaborazione e impegno”, “appartenenza e rispetto”. Perché, come ci insegna la fresca saggezza di Luca, “credere in qualcuno è il miglior modo affinché lui possa credere in se stesso”.