L’ASAEC ha finanziato una borsa lavoro per un minore dell’area penale esterna, realizzato con USSM di Catania
Assemblea dei volontari dell’Associazione antiracket di Catania
«DESTA STUPORE CHE UNA CITTÀ COME CATANIA NON ABBIA ANCORA UN PREFETTO»
L’Asaec – Associazione antiestorsione “Libero Grassi” – si è riunita ieri sera (venerdì 15 maggio) per programmare le attività che vedono protagonisti i volontari catanesi nella quotidiana battaglia contro il pizzo.
Durante l’Assemblea degli associati l’Asaec ha deliberato un finanziamento per una borsa lavoro indirizzata a un minore dell’area penale esterna, che sta scontando una condanna per un piccolo reato ed è sottoposto a misure di carattere non detentive. Essendo affidato in prova al servizio sociale, l’associazione ha deciso di offrirgli un lavoro presso un’azienda etnea per consentirgli d’intraprendere un percorso di reinserimento sociale e di recupero.
Un’opportunità che consentirà al giovane di avere un’alternativa seria e concreta alla criminalità: «Se il minore dimostrerà di cambiare le sue abitudini e di non reiterare il reato otterrà grossi benefici – ha commentato il presidente Asaec Adriana Guarnaccia – l’azienda infatti s’impegnerà ad assumerlo e il giudice potrebbe decidere di cancellare il reato, permettendogli di “pulire” la fedina penale». Il tutoring sarà inoltre seguito da un giovane associato dell’Asaec, l’universitario Nicola Grassi.
Durante la riunione è emerso anche lo stupore per l’attuale mancanza del prefetto catanese, punto di riferimento per il coordinamento delle attività contro il racket: «E’ impensabile che una città con grosse problematiche come Catania – hanno commentato i rappresentanti dell’Associazione – dal 31 gennaio scorso (giorno in cui Finazzo è andato in pensione), non abbia ancora una figura così importante e strategica per la lotta alla criminalità. Ci chiediamo quale sia la causa di tale reiterata assenza, in un contesto dove la sinergia tra cittadini e istituzioni è di fondamentale importanza».
16 maggio 2009