L’ASAEC AL CONSIGLIO COMUNALE DI RIPOSTO.
L’Asaec Antiestorsione Di Catania parteciperà stasera al consiglio comunale del Comune di Riposto durante il quale verrà discussa al punto n°2 dell’odg prt. 36/CC del 13.02.2017 l’adozione della “Carta di Pisa”. Per l’occasione abbiamo inviato una nostra nota ufficiale al Presidente del Consiglio comunale nonché al Sindaco di Riposto. Di seguito la ns nota inviata.
Oggetto: considerazioni in merito al punto n. 2 dell’ordine del giorno del 16 febbraio 2017
del Consiglio comunale di Riposto in seduta straordinaria prot. 36/CC del 13.02.2017
Con la presente l’Asaec “Associazione Antiestorsione di Catania – Libero Grassi” esprime a codesto illustre Consiglio Comunale osservazioni in merito al punto n. 2 dell’ordine del giorno del consiglio comunale del Comune di Riposto convocato per il 16 febbraio 2017 prot. 36/CC del 13.02.2017 .
“Mafie e corruzione rappresentano una minaccia seria, concreta ed attuale per la democrazia italiana e per la sua economia. Lo attestano indiscutibili indicatori, tra i quali le tante inchieste giudiziarie, che, anche in tempi recenti, hanno visto implicati amministratori pubblici locali e politici nazionali alle quali si accompagnano gli oltre 212 decreti di scioglimento di enti locali per infiltrazione mafiosa emanati dal 1991 ai giorni nostri.
Le stime dei costi economici dell’illegalità sono stati quantificati in un giro d’affari mafioso, corruttivo di 150 miliardi, 60 miliardi 120 miliardi di euro all’anno. Dati impressionanti ed inaccettabili, specie se pensiamo alla grave crisi economica e sociale che attanaglia il nostro Paese e ai sacrifici richiesti alle fasce più deboli della popolazione. Dati che incidono pesantemente sulla credibilità dell’Italia e della sua classe politica, sulla sua capacità di crescita e di amministrare in maniera trasparente e secondo l’interesse della collettività e non di qualche tornaconto personale.
Di fronte ad uno scenario come quello descritto, è illusorio pensare che la situazione possa volgere ad un miglioramento contando esclusivamente sull’azione svolta dalle forze dell’ordine e dalla magistratura, così come, peraltro, aveva osservato il giudice Paolo Borsellino nella sua ultima lettera.
Insieme all’azione repressiva, è necessario, dunque, una decisa azione di prevenzione che coinvolga tutti e che abitui tutti “a sentire la bellezza del fresco profumo di libertà che si contrappone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità” In questo senso la politica è chiamata ad agire come soggetto primario e responsabile nella collettività.
Pertanto, quale associazione antiracket ed usura formata da liberi cittadini ed imprenditori che operano nell’ambito del contrasto alla corruzione, usura, estorsione ed ogni altra forma di azione ed intimidazione mafiosa verso soggetti pubblici e privati, auspichiamo la massima adesione da parte di questo Consiglio Comunale, affinché adotti all’unanimità la “Carta di Pisa” quale codice etico comportamentale vincolante per i suoi amministratori nella gestione della cosa pubblica secondo i principi dettati dalla carta costituzionale”