Archivio: Comunicati
COMUNICATO
Con sorpresa – afferma l’Associazione Antiestorsione di Catania – abbiamo appreso la sentenza di patteggiamento emessa con una pena così mite per fatti che sono apparsi subito piuttosto gravi, come anche sottolineato dal GIP nell’ordinanza di applicazione di misure cautelari. La vicenda, che parte dalla coraggiosa denuncia alla Guardia di Finanza di un giovane artigiano che si è poi rivolto a noi per essere sostenuto ed aiutato perché solo ed isolato, ha sviluppato indagini che hanno evidenziato tassi con punte pari al 2000% e la vicinanza, per uno dei due usurai, per strettissimi rapporti di parentela, ad ambienti della criminalità organizzata. La decisione – spiega Asaec – ci amareggia, non certo per la scelta del rito alternativo – che rimane nella facoltà delle parti – ma piuttosto perché la serialità e l’abitudinarietà delle condotte usurarie che avrebbero potuto suggerire l’applicazione di pene più severe. Non solo, ma desta perplessità il fatto che le rilevanti somme anticipate dall’erario per le proficue attività tecniche di indagine non potranno essere recuperate e che nulla sia stato previsto in merito alla confisca delle somme sequestrate dal GIP che ammontano agli interessi usurari percepiti. Ci chiediamo, infine, se davvero questa possa essere la risposta giudiziaria più equilibrata verso coloro che con coraggio e determinazione decidono di denunciare rischiando tutto o, invece, rappresenti un preoccupante disincentivo sul quale tutti dovremmo soffermarci a riflettere.
COMUNICATO
Un ringraziamento particolare rivolgiamo alla compagnia dei Carabinieri di Paternò, che con grande solerzia, sensibilità e professionalità ha svolto delicate indagini che hanno permesso l’arresto dei tre estortori affiliati al clan Santangelo.
Uniti si vince, denunciare conviene, sempre!
Abbiamo conosciuto ed immediatamente accompagnato ai Carabinieri gli imprenditori che con determinazione hanno voluto denunciare, liberandosi dalla violenza dei loro estortori!
Sinergie, collaborazioni e fiducia sono stati gli ingredienti che hanno permesso un rapido evolversi della vicenda. Avanti così!
COMUNICATO
Un un duro colpo alla mafia rurale è stato inferto! Ma c’è tanto ancora da fare.
A novembre 2019, promuovemmo una grande manifestazione a Troina, proprio contro la mafia dei pascoli dei Nebrodi.
Oggi, l’imponente operazione condotta dai Ros dei Carabinieri e dalla Guardia di Finanza che ha azzerato i vertici del clan dei Batanesi e del clan dei Bontempo tutti di Tortorici, fa ben sperare, ma è necessario che la collettività prenda consapevolezza del grave fenomeno che affligge le nostre campagne.
194 indagati, 94 arrestati, 151 aziende agricole sequestrate e diversi professionisti coinvolti, tra i quali un notaio, ma anche figure istituzionali quali il sindaco di Tortorici, un consigliere comunale i Randazzo e dipendenti delle cca. Questa la portata del blitz contro la cosiddetta ” mafia dei pascoli” condotto dai Ros dei Carabinieri e della Guardia di Finanza.
Quello che emerge da questa imponente operazione è molto preoccupante ed i numeri, insieme alle dichiarazione dei magistrati, parlano chiaro: esiste una pervasiva intimidazione ambientale che, associata ad una sistemica collusione con professionisti e rappresentanti politici e delle istituzioni, ha permesso ai criminali di operare in ambito agricolo.
Attraverso un meccanismo consolidato di intimidazioni dirette o indirette (quali ad esempio incendi, pascolo abusivo, danneggiamenti di vario tipo) si induceva il privato ad abbandonare i propri terreni per poi appropriarsene.
Questa modalità di accaparramento fraudolento e violento di terreni privati è, purtroppo, ancora ampiamente diffusa in diverse aree della nostra regione.
Per questo, riteniamo sia indispensabile tenere alta l’attenzione e, al di là delle dichiarazioni e dei proclami di rito, è ormai urgente e non più rinviabile, un tavolo di confronto che raduni tutti i più importanti protagonisti della lotta alla mafia agricola e dal quale emergano azioni chiare e dirette a contrastare un fenomeno che ha impedito un corretto e armonioso sviluppo agricolo, costringendo tanti giovani ad abbandonare i loro sogni e la loro terra.
Nel gennaio del 2018 fumo auditi in commissione regionale antimafia per esporre, non solo i casi di mafia rurale da noi seguiti nei vari processi ma anche le perverse dinamiche che stanno alla base del fiorire della criminalità in agricoltura ed oggetto dell’esposto che presentammo nell’agosto del 2018 presso la Procura della Repubblica di Catania.
COMUNICATO
Non si può più far finta di nulla!
È necessaria la consapevolezza che il fenomeno estorsivo esiste e pervade il tessuto economico della provincia.
È necessario che ognuno faccia la propria parte.
L’operazione ” Overtrade” del nucleo investigativo del comando provinciale dei Carabinieri di Catania mette in risalto come, nella maggior parte dei casi, le vittime di estorsione non denunciano. È un problema, un allarme sociale sul quale riflettere ponendo in campo ogni azione utile per contrastare la prepotenza estorsiva messa in campo dai clan mafiosi.
COMUNICATO
In tanti anni di attività dell’ Asaec abbiamo imparato a conoscere ed apprezzare la professionalità degli uomini e delle donne dell’Arma dei Carabinieri. Negli ultimi anni il rapporto si è rinsaldato permettendoci di condividere progetti e sincere collaborazione in importanti manifestazioni. Come giustamente viene ricordato dal comandante provinciale Colonnello Covetti, la lotta alla mafia potrà essere vinta solo da una comunità di intenti delle varie componenti della società.
Noi ci siamo!
COMUNICATO
E’ stata una semplice camminata per le vie di Giarre per incontrare commercianti e artigiani. Non una marcia, non si sono chiuse strade e non ci sono stati striscioni.
Nessun clamore ma la volontà di essere tutti insieme, cittadini, rappresentanti delle forze dell’ordine e del Comune, commercianti che hanno denunciato come esempio e incoraggiamento per coloro che si trovano in difficoltà.
Un’occasione per parlare con i piccoli commercianti e gli artigiani locali durante la quale abbiamo approfittato per distribuire gratuitamente anche i calendari dell’associazione per il prossimo anno e un po’ di materiale informativo su come comportarsi qualora dovesse arrivare una richiesta di estorsione.
COMUNICATO
Anche quest’anno, sono in distribuzione gratuita i calendari nell’associazione stampati grazie alle donazioni del 5 x 1000 di soci ed amici!
Da 28 anni, a fianco chi denuncia!
COMUNICATO
Domenica 10 novembre ore 11 a Troina l’Associazione Asaec Antiestorsione di Catania e Aiab Associazione Agricoltura Biologica – Sicilia hanno promosso una mobilitazione a sostegno del Progetto “Legalità di razza” che sta cercando di costruire un’opportunità di sviluppo agricolo in Sicilia.
Giorni fa, ignoti, hanno distrutto le condutture d’acqua, disperso gli asinelli ed i cavalli; poi, con la reintroduzione abusiva delle mandrie dei bovini, hanno voluto lanciare un preciso segnale intimidatorio e di sfida.
È un momento delicato per la lotta alla mafia. E’ necessaria la partecipazione e l’unione di tutti i siciliani laboriosi, onesti e coraggiosi affinché si produca legalità, prosperità e benessere, liberando le terre di Sicilia dall’oppressione mafiosa e dall’abbandono.
COMUNICATO
L’associazione Asaec esprime solidarietà all’azienda silvo-pastorale ed al Comune di Troina per il gesto intimidatorio di chiara matrice mafiosa, condotto nella notte.
Sono stati rotti recinti, invasi terreni e distrutte le condutture d’acqua.
Abbiamo sostenuto e crediamo fortemente nel progetto “Legalità di razza” che sta cercando di restituire al territorio un’opportunità di sviluppo.
Non ci fermeremo, non ci intimoriranno!
https://www.facebook.com/asaec.dicatania/videos/736471010159055/
I “denari” che ci piacciono!
Cogliamo l’occasione per ribadire il nostro fermo NO a soldi pubblici stanziati alle associazioni antimafia.
Avvieremo l’azione esecutiva per la liquidazione del risarcimento oggi riconosciutoci in sentenza come parte civile Asaec Antiestorsione di Catania e che devolveremo interamente al sostegno di realtà che operano in zone di degrado sociale dove la malavita attinge a piene mani.