Archivio: Comunicati

L’ASAEC INCONTRA IL NUOVO QUESTORE DI CATANIA DOTT. GIUSEPPE GUALTIERI.

Oggi una delegazione dell’ Asaec Antiestorsione Di Catania ha incontrato il nuovo Questore di Catania dott. Giuseppe Gualtieri. Abbiamo esposto le nostre linee di azioni sul territorio, i dati dell’attività fin qui svolta ed il nostro progetto per una nuova idea di associazionismo antiracket. Molti gli spunti di riflessione per poter migliorare e rafforzare la nostra collaborazione con la Polizia di Stato.

ASAEC: SI A PROCEDURE SEMPLIFICATIVE PER L’ACCESSO AL FONDO DI SOLIDARIETA’

L’Asaec Antiestorsione Di Catania esprime soddisfazione per l’avvio di un percorso che semplifichi e snellisca la procedura telematica di accesso al fondo di solidarietà entrata in vigore a Luglio 2016.
Contemporaneamente, annuncia l’avvio di una campagna che promuova la possibilità per gli imprenditori che denunciano di accedere al fondo ex L. 44/99 e L.R. 20/99.

L’ASAEC CONTRO I PROFESSIONISTI DELL’ANTIMAFIA.

L’Asaec Antiestorsione Di Catania si batte da anni contro i contributi a pioggia che sono stati elargiti nei confronti delle associazioni antiracket.
A fronte di un proliferare incontrollato di sodalizi antiestorsione che millantano attività di contrasto a fenomeni estorsivi, non si è assistito ad alcun incremento delle denunce per estorsione o usura (relazione DIA I° semestre 2016). Stiamo lavorando ad una proposta di legge di modifica della L. Regionale Siciliana 20/99 e della L. 44/99 e Decreti Ministeriali connessi che proporremo a breve in una conferenza stampa.
Confidiamo nella sensibilità della buona politica al fine di eliminare gli sprechi, i professionisti dell’antimafia e rendere più incisive le azioni di una associazione antiracket sul territorio.

COSTITUZIONE DI PARTE CIVILE ASAEC.

L’Asaec Antiestorsione Di Catania si è costituita parte civile nel processo per tentata estorsione nei confronti dell’ex Vicesindaco ed assessore del Comune di Riposto. Vicenda delicata, non soltanto per la dinamica con la quale è stata attuata la tentata estorsione ma soprattutto perché verificatasi all’interno dell’amministrazione comunale che dovrebbe gestire nell’interesse della collettività. Ciò che ha colpito e che DENUNCIAMO fermamente e che carnefici (estortori o presunti tali) e vittime (coraggiosi che decidono di denunciare) sono – gli uni accanto agli altri – in umiliante attesa dell’udienza. Come associazioni avanzeremo tutti i ns reclami alle autorità competenti, continuando a sostenere coloro che decidono di denunciare le prepotenze perpetrate contro la collettività.

L’ASAEC ESPREME IL SUO DISAPPUNTO PER LA NOMINA DI GIUSEPPE CATANZARO ALLA GUIDA DI CONFINDUSTRIA SICILIA.

L’Asaec Antiestorsione di Catania esprime perplessità sulla nomina dell’imprenditore Giuseppe Catanzaro al vertice di Confindustria Sicilia. Già vice di Antonello Montante (tuttora indagato per concorso esterno in associazione mafiosa) imprenditore di spicco nella gestione regionale dei rifiuti, proprietario della discarica di Siculiana, è indicato dai giornali come ” in continuità ” con il “sistema” Montante. Sarebbe stato opportuno designare una personalità nuova, che avesse dato un segnale di discontinuità con il passato. ” Come Associazione antiracket ed antimafia siamo rammaricati – afferma il presidente Nicola Grassi – che un’associazione di categoria così importante come Confindustria Sicilia, non riesca ad esprimere personalità in netto distacco con un passato associativo che si ergeva a paladino dell’antimafia e che invece tutt’oggi si trova coinvolto in vicende legali poco chiare che ne hanno compromesso la credibilità. Ancora una volta un’occasione persa.”

L’ASAEC AL POPUP MARKET.

Domenica 19 marzo dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 21, l’Asaec Antiestorsione Di Catania parteciperà con uno stend informativo all’edizione del Popup Market che si terrà a Villa Pacini (Ct). Sarà l’occasione per poter diffondere il “decalogo antiracket” e conoscere quanti desiderino sapere qualcsa di più sull’attività di un’associazione antiracket a Catania. Lavoriamo nel e per il territorio.

NUOVI SOCI ASAEC

Il consiglio direttivo dell’ Asaec ha deliberato l’ingresso di due nuovi soci: dott. Francesco Costanzo imprenditore agricolo, Rosario Fresta, imprenditore edile.
A loro i nostri auguri. Procediamo senza timore coinvolgendo imprenditori e tutti coloro che vogliono contribuire alla lotta al racket.

SEQUESTRO ELENCHI ISCRITTI DI ALCUNE LOGGE MASSONICHE.

L’Asaec Antiestorsione Di Catania esprime compiacimento per l’iniziativa della Commissione nazionale Antimafia di sequestro degli elenchi degli iscritti, dal 1990 a oggi, alle logge di Calabria e Sicilia del Grande Oriente d’Italia; Gran Loggia Regolare d’Italia; Serenissima Gran Loggia d’Italia; Gran Loggia d’Italia degli Antichi Liberi Accettati Muratori. “E’ importante” – sottolinea il presidente dell’Asaec Nicola Grassi – “capire quali siano i rapporti tra mafie e massoneria sia in seguito agli sviluppi di alcune inchieste della Dda di Reggio Calabria, sia dopo l’audizione della procuratrice aggiunta di Palermo, Teresa Principato, che ha raccontato della rete di protezione di cui gode il boss latitante Matteo Messina Denaro. Appare, inoltre, inopportuna la dichiarazione del Gran Maestro D’Oriente di qualificare come intimidatorio proprio l’azione dell’antimafia che contrasta questi atti. Piuttosto, arbitraria e prepotente è da considerarsi il non aver fornito fin da subito gli elenchi”

INCONTRO CON IL PREFETTO DI CATANIA S.E. DOTT. SSA SILVANA RICCIO.

A seguito dell’incontro con il Prefetto di Catania S.E. dott.ssa Silvana Riccio, l’ Asaec esprime compiacimento per la riunione svoltasi in Prefettura insieme ad altre associazioni antiracket presenti sul territorio provinciale. “Abbiamo espresso al Prefetto” – afferma il presidente Nicola Grassi – “la nostra posizione in ordine alla funzione che un’associazione antiracket dovrebbe svolgere all’interno della comunità in cui opera.
Partendo da irrinunciabili pilas
tri di volontarietà e gratuità, che fin dall’inizio hanno connotato l’azione sociale dell’ antimafia, è possibile declinare l’attività secondo alcune direttrici 1) diffusione e promozione del decalogo antiracket ed usura presso commercianti, imprenditori e cittadini; 2) sostegno ed ascolto delle vittime dalla denuncia e per tutto l’iter processuale e coinvolgimento degli stessi come soci attivi dell’associazione; 3) presidi fissi ed occasionali sul territorio; 4) rilancio della azione del movimento antiracket ed usura secondo u nuovo progetto di ampio respiro che faccia un po’ di ordine tra le stesse associazioni antiracket (a breve un manifesto programmatico); 5) presenza presso le amministrazioni pubbliche – quale organo consultivo – attraverso l’iscrizione agli albi delle associazioni cittadine; 6) necessaria iscrizione delle associazioni all’albo Prefettizio al fine di una loro piena riconoscibilità e monitoraggio delle attività svolte.
Questi alcuni punti essenziali dai quali stiamo ripartendo e sui quali chiediamo la convergenza da parte di tutti coloro che intendano rifondare il movimento antimafia da troppo tempo “corrotto” da odiose posizioni di potere.”

L’ASAEC AL CONSIGLIO COMUNALE DI RIPOSTO.

L’Asaec Antiestorsione Di Catania parteciperà stasera al consiglio comunale del Comune di Riposto durante il quale verrà discussa al punto n°2 dell’odg prt. 36/CC del 13.02.2017 l’adozione della “Carta di Pisa”. Per l’occasione abbiamo inviato una nostra nota ufficiale al Presidente del Consiglio comunale nonché al Sindaco di Riposto. Di seguito la ns nota inviata.
Oggetto: considerazioni in merito al punto n. 2 dell’ordine del giorno del 16 febbraio 2017
del Consiglio comunale di Riposto in seduta straordinaria prot. 36/CC del 13.02.2017
Con la presente l’Asaec “Associazione Antiestorsione di Catania – Libero Grassi” esprime a codesto illustre Consiglio Comunale osservazioni in merito al punto n. 2 dell’ordine del giorno del consiglio comunale del Comune di Riposto convocato per il 16 febbraio 2017 prot. 36/CC del 13.02.2017 .
“Mafie e corruzione rappresentano una minaccia seria, concreta ed attuale per la democrazia italiana e per la sua economia. Lo attestano indiscutibili indicatori, tra i quali le tante inchieste giudiziarie, che, anche in tempi recenti, hanno visto implicati amministratori pubblici locali e politici nazionali alle quali si accompagnano gli oltre 212 decreti di scioglimento di enti locali per infiltrazione mafiosa emanati dal 1991 ai giorni nostri.
Le stime dei costi economici dell’illegalità sono stati quantificati in un giro d’affari mafioso, corruttivo di 150 miliardi, 60 miliardi 120 miliardi di euro all’anno. Dati impressionanti ed inaccettabili, specie se pensiamo alla grave crisi economica e sociale che attanaglia il nostro Paese e ai sacrifici richiesti alle fasce più deboli della popolazione. Dati che incidono pesantemente sulla credibilità dell’Italia e della sua classe politica, sulla sua capacità di crescita e di amministrare in maniera trasparente e secondo l’interesse della collettività e non di qualche tornaconto personale.
Di fronte ad uno scenario come quello descritto, è illusorio pensare che la situazione possa volgere ad un miglioramento contando esclusivamente sull’azione svolta dalle forze dell’ordine e dalla magistratura, così come, peraltro, aveva osservato il giudice Paolo Borsellino nella sua ultima lettera.
Insieme all’azione repressiva, è necessario, dunque, una decisa azione di prevenzione che coinvolga tutti e che abitui tutti “a sentire la bellezza del fresco profumo di libertà che si contrappone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità” In questo senso la politica è chiamata ad agire come soggetto primario e responsabile nella collettività.
Pertanto, quale associazione antiracket ed usura formata da liberi cittadini ed imprenditori che operano nell’ambito del contrasto alla corruzione, usura, estorsione ed ogni altra forma di azione ed intimidazione mafiosa verso soggetti pubblici e privati, auspichiamo la massima adesione da parte di questo Consiglio Comunale, affinché adotti all’unanimità la “Carta di Pisa” quale codice etico comportamentale vincolante per i suoi amministratori nella gestione della cosa pubblica secondo i principi dettati dalla carta costituzionale”