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L’ass. Asaec Antiestorsione Di Catania segue attentamente, grazie anche alle forze dell’ordine, l’evolversi della vicenda che ha colpito con un incendio doloso un lido marittimo a Fondachello.

L’ Asaec Antiestorsione Di Catania esprime piena solidarietà a tutti i rappresentanti e lavoratori di Farm.
L’ordinanza di rimessa in ripristino dello stato dei luoghi da parte di un burocrate solerte ad “orologeria” rappresenta la parte più odiosa di un paese in cui gli onesti di tutte le categorie sembrano soccombere innanzi l’ineludibile prepotenza burocratica, forte solo contro gli onesti, sottomessa ai furbi, ai corruttori, alle convenienze, ai potentati politici e sindacali.
Saremo vicino con tutte le nostre forze al notaio Andrea Bartoli, alla moglie Florinda Saieva – dichiara il presidente Nicola Grassi – che lungo tutti questi anni hanno incessantemente lavorato alimentando speranza e fornendo valide e concrete alternative per uno sano sviluppo sociale della comunità locale in una città altrimenti irrimediabilmente destinata alle consorterie mafiose” Come Associazione Antiracket non possiamo che sostenere queste attività di privati cittadini che cercano di far riabituare  le nuove generazioni e non solo al fresco profumo di libertà che si oppone al puzzo del compromesso mafioso, promuovendo la loro terra troppo spesso umiliata e stuprata dagli stessi uomini che la abitano.

#Farmculturalpark  #andreabartoli

Oggi una delegazione dell’Associazione Asaec Antiestorsione di Catania ha incontrato il Prefetto di Catania dott.ssa Silvana Riccio.
E’ stata l’occasione per ribadire la nostra posizione in merito ai recenti fatti che hanno coinvolto le associazioni antiracket nella provincia di Palermo. In particolare, abbiamo relazionato sugli esiti della tavola rotonda tenutasi lo scorso 16 maggio in occasione della quale è stata presentata la proposta di modifica dei criteri di iscrizione delle associazioni antiestorsione all’albo prefettizio ex l. 44/99.
Abbiamo ribadito la nostra posizione sulla necessità di intensificare i controlli ed eliminare i finanziamenti pubblici alle associazioni antiracket.
“Siamo pronti a fare la nostra parte – ha dichiarato il presidente Nicola Grassi – ” il nostro obiettivo è quello di eliminare le mele marce che hanno causato la perdita di credibilità e dignità del mondo associativo antiracket. Cercheremo di bloccare l’enorme flusso di denaro destinato alle associazioni che ha creato centri di potere clientelare ed affaristico. Andiamo avanti, non ci fermiamo, siamo sulla strada giusta”

 

“Inaccettabile quanto accaduto ieri in pieno centro a Catania.” Così in una nota l’Associazione Asaec Antiestorsione Di Catania. “Una vera e propria guerriglia urbana a pochi passi da piazza Stesicoro, zona di transito per molti turisti. Non è più tollerabile una situazione di illegalità diffusa nella quale sguazzano delinquenti di ogni tipo, fresca manovalanza per la criminalità mafiosa che anche in queste zone esercita il proprio controllo attraverso lo spaccio di droga e la richiesta estorsiva agli ambulanti. Chiediamo” – conclude il presidente Nicola Grassi – “con forza un intervento al Sindaco Enzo Bianco, all’assessore alla legalità Rosario D’Agata ed al prefetto di Catania Silvana Riccio affinché si intensifichino i controlli nella zona della fiera di piazza Carlo Alberto, anche attraverso presidi fissi di forze di sicurezza”

http://catania.blogsicilia.it/video-shok-dalla-fiera-di-catania-guerra-tra-ambulanti-africani-vs-italiani-in-via-rizzo-video/402358/

 

L’Asaec Antiestorsione Di Catania esprime soddisfazione per l’operazione svolta dai ROS dei Carabinieri a Palermo. Ma contemporaneamente sorgono domande circa il ruolo sempre più determinante delle donne all’interno delle organizzazioni mafiose e su come sia stato possibile che elementi che fanno direttamente capo a Cosa Nostra, abbiamo potuto gestire un azienda agricola importante su di un territorio della Curia Arcivescovile di Palermo. Rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità, rappresentano le uniche modalità di condotta possibili.

http://palermo.blogsicilia.it/mafia-comandante-carabinieri-palermo-riina-e-ancora-il-capo-dei-capi-ancora-figura-autorevole-e-autoritaria-video/402286/

 

Nel recente servizio di Sandro Ruotolo sulla latitanza del superboss Matteo Messina Denaro, è emersa la posizione del deputato regionale Giovanni Lo Sciuto di Alternativa Popolare, il quale pur non avendo alcun procedimento giudiziario a carico, manifesta o ha manifestato delle vicinanze familiari con il boss Messina Denaro.
“Ci chiediamo come Asaec Antiestorsione Di Catania, ma anche come cittadini” – conclude il presidente Nicola Grassi – “quale sia l’opportunità di mantenere un politico con tali aderenze all’interno della commissione regionale antimafia la quale, per il suo delicato ed importante compito, deve mantenere integra la propria credibilità e dignità.”

Ancora sulla vicenda delle ONG.

A seguito delle dichiarazioni del procuratore della repubblica di Catania dott. Zuccaro, l’Asaec Antiestorsione Di Catania in data 28 aprile 2017 ha espresso una nota nella quale prendeva posizione a favore delle parole del procuratore.
“Per questo, al pari di altre associazioni, siamo stati pesantemente attaccati e derisi” – afferma il presidente dell’Asaec Antiestorsione Di Catania Nicola Grassi – ” ma i fatti ed il tempo ci hanno dato ragione. Oggi le istituzioni, a tutti i livelli, invocano un codice di comportamento per le ONG, al fine di evitare un flusso migratorio incontrollato e soprattutto il grande business dell’immigrazione dove sguazza la mafia”
#ong #iostoconzuccaro #zuccaro

 

 

 

L’Associazione Asaec Antiestorsione Di Catania esprime soddisfazione per l’ennesima operazione antiestorsione effettuata dalla Polizia di Stato e dalla Procura di Catania. “l’estorsione esiste e i clan mafiosi non hanno mai smesso di esercitare il controllo del territorio attraverso la richiesta del pizzo e dello spaccio di stupefacenti” – dichiara il presidente dell’ Asaec Antiestorsione Di Catania Nicola Grassi – “quello che turba di più è che quei commercianti che vengono posti innanzi al fatto compiuto, negano di aver ricevuto richieste estorsive. Ci dobbiamo chiedere il motivo ed intervenire immediatamente”

Operazione Beta, smantellata cellula clan Santapaola a Messina.

Dalle recenti operazioni antimafia si evince come da Catania a Messina il potere del clan Santapaola è in ascesa. Questa “valanga mafiosa” che ha portato alla conquista di Messina è dovuta principalmente alle ampie collusioni, connivenze e contiguità con dirigenti e funzionari dell’amministrazione pubblica, professionisti e più in generale quei “colletti bianchi” cui la mafia trova terreno fertile. Il metodo e la mentalità mafiosa ha pervaso i nostri quotidiani comportamenti ed è proprio da lì che dobbiamo ripartire. “Come Associazione Asaec Antiestorsione di Catania ci impegneremo” – dichiara il presidente Nicola Grassi – in un ampia opera di diffusione del decalogo antiracket presso le associazioni di categoria, per far capire che denunciare è conveniente piuttosto che sottostare alle prepotenze mafiose. Il fronte dell’educazione è fondamentale! E’ necessario inserire obbligatoria l’ora di antimafia a scuola ed impegnare più risorse nella formazione dei ragazzi. Come diceva Falcone: la mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un inizio ed avrà una fine. Piuttosto bisogna impegnarsi a estirpare la mentalità mafiosa”

Raffaele Cantone: “C’è chi ha usato l’antimafia come un brand per fini personali”

 

L’Associazione Asaec Antiestorsione Di Catania esprime grande soddisfazione per le parole espresse dal presidente nazionale dell’ Autorità Nazionale Anticorruzione Raffaele Cantone, che ha recentemente posto l’attenzione sul preoccupante utilizzo dell’associazionismo antimafia come trampolino per carrierismi politici e professionali che nulla hanno a che vedere con l’aiuto concreto alle vittime di estorsione.
“Con il nostro operato, siamo in linea con le parole di Cantone. Come Asaec Antiestorsione di Catania abbiamo già da anni denunciato questo andazzo – afferma il presidente Nicola Grassi – e recentemente abbiamo anche dato una possibile soluzione attraverso una modifica legislativa che è stata presentata in una tavola rotonda che si è svolta lo scorso 16 giugno. A questo proposito è stata presentata una proposta di legge che modifichi i criteri di revisione all’albo prefettizio stabiliti dalla l. 44/99 e l. r. 20/99. Ci auguriamo – conclude il presidente – che non rimanga sulla carta ma venga colta da rappresentanti del potere legislativo affinché diventi legge.”