Archivio: Comunicati
L’associazione Asaec Antiestorsione Di Catania nel prendere atto del risultato elettorale delle elezioni regionali siciliane 2017, continuerà a vigilare negli ambiti di propria competenza ed in particolare, a livello politico, sulla formazione della commissione regionale antimafia auspicando vengano individuati un presidente di alto profilo morale e componenti che non presentino aderenze ad ambienti di ambigua provenienza; se vi saranno tali presupposti, l’Asaec Antiestorsione Di Catania mostra fin da subito la propria disponibilità a collaborare con la commissione regionale antimafia cercando di fornire soluzioni a problemi di rilevante allarme sociale ed economico (quali ad esempio mafia rurale, estorsioni in ambito amministrativo, controllo delle associazioni antimafia e via dicendo) grazie al proprio bagaglio d’esperienza costruito in 27 anni di volontaria attività sul territorio ed al contributo di soci imprenditori e commercianti, magistrati e rappresentanti delle forze dell’ordine.
Stasera dalle ore 20.15 presso i saloni di CittàInsieme via Siena, 1 ( ingresso da piazzale monsignor Romero ) si svolgerà l’incontro fra i candidati alla Regione Siciliana organizzato da Associazione Asaec Antiestorsione Di Catania e CittàInsieme
L’associazione Asaec Antiestorsione Di Catania esprime solidarietà al medico dell’Asp di Noto dott. Bonomo in relazione all’intimidazione mafiosa subita. ” Ci troviamo di fronte ad un fatto di inaudita gravità – afferma il presidente Nicola Grassi – che mette in luce la continua pressione cui sono sottoposti i medici legali delle Asp i quali non cedendo a ricatti che potrebbero favorire richieste illecite, sono vittime di prepotenze mafiose “.
L’associazione Asaec Antiestorsione Di Catania esprime assoluta ed incondizionata solidarietà al Commissario straordinario del Comune di Licata dott. ssa Mariagrazia Brandara per il susseguirsi di intimidazioni a fronte dell’instancabile opera di ricostruzione della legalità. “I gravissimi atti intimidatori che hanno colpito prima il sindaco Angelo Cambiano (sfiduciata dal Consiglio Comunale) ed ora il commissario Mariagrazia Brandara, sono fatti inquietanti sui quali bisognerebbe porre la massima attenzione ed avviare, al contempo, una profonda riflessione sull’abusivismo e le sue implicazioni criminali. Purtroppo, registriamo l’imbarazzante silenzio della politica regionale siciliana la quale (ad eccezione di qualche sterile comunicato) non si è espressa in merito.
Appare paradossale come nonostante la maggior parte di partiti e movimenti in campo per le elezioni regionali lancino simboli e proclami antimafia (di facciata?) non vi sia stata una reazione unanime della politica a queste reiterate intimidazioni mirate a bloccare l’opera di ripristino di legalità avviata prima da Cambiano ed ora dalla Brandara. Rileviamo con rammarico come vi sia un’antimafia pericolosamente sottomessa alle logiche della campagna elettorale che si guarda bene dal prendere posizione su vicende come la lotta all’abusivismo” #mariagraziabrandara #licata #angelocambiano
Nell’imminente tornata elettorale, lascia piuttosto perplessi l’assordante silenzio sui possibili metodi di contrasto alla mafia da parte di tutte le forze politiche in campo.
Pur ammantandosi di una veste antimafia – il più delle volte comodo paravento per candidature improponibili o facile attrattore di voti – nessun cenno programmatico al contrasto alle infiltrazioni mafiose che pervadono e condizionano scelte politiche in tutti i settori, da quello ambientale a quello finanziario.
L’Associazione Asaec Antiestorsione di Catania riprende le parole del giudice Paolo Borsellino troppo spesso utilizzate e violentate per beceri tornaconti elettorali.
“La lotta alla mafia (primo problema da risolvere nella nostra terra, bellissima e disgraziata) non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale, anche religioso, che coinvolgesse tutti, che tutti abituasse a sentire la bellezza del fresco profumo di libertà che si contrappone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità.”
(Paolo Borsellino)
Ed ancora un fiume di denaro pubblico!
Nonostante le continue denunce sul fiume di denaro che viene annualmente elargito a livello regionale quale contributo alle associazioni antiracket iscritte all’albo prefettizio (capitolo 183718 del Bilancio della Regione Siciliana Rubrica Dipartimento Regionale della Famiglia) e che ha realizzato una economia clientelare ed un proliferare di associazioni senza anima, l’Assessorato Regionale Famiglia e Politiche Sociali, ha appena approvato il decreto che elargisce ad ogni associazione antiracket richiedente ben 25.822 euro.
Alcune considerazioni:
1) L’Assessora Carmencita Mangano ha dichiarato di aver adeguato i criteri di assegnazione all’indomani dello scandalo che ha coinvolto diverse associazioni nel palermitano, ma in realtà, non è cambiato nulla; la regione si è solo adeguata, peraltro con grande ritardo, al D.M. 223/2015;
2) Nonostante il grande scandalo che ha coinvolto una nota associazione antiracket nel Salento, per l’uso improprio di denaro pubblico e la cancellazione di diverse associazioni nel palermitano e nel catanese (alcune di queste già destinatarie di tali contributi!) e l’avvertimento del presidente nazionale dell’ Autorità Nazionale Anticorruzione Raffaele Cantone, che ha recentemente posto l’attenzione sul preoccupante utilizzo dell’associazionismo antimafia come trampolino per carrierismi politici e professionali – che nulla hanno a che vedere con l’aiuto concreto alle vittime di estorsione – a livello regionale si insiste nell’elargizione incontrollata di soldi pubblici;
3) Alla denuncia abbiamo fatto seguire una proposta di legge di modifica della L. Regionale Siciliana 20/99 e della L. 44/99 e Decreti Ministeriali connessi, che oggi è diventato un DDL in presentazione al Senato della Repubblica.
4) Rimaniamo quantomeno perplessi rispetto la tempistica con la quale è stato emesso il decreto da parte dell’Assessorato regionale. Siamo fiduciosi che ciò risponda a dinamiche amministrative e non certamente all’approssimarsi delle elezioni politiche regionali.
L’associazione Asaec Antiestorsione di Catania esprime totale ed incondizionata solidarietà all’amico Saro Barchitta socio fondatore e onorario dell’Asaes Antiestorsione Scordia, per il grave furto di un camion ed un escavatore avvenuto stanotte e servito per compiere un assalto al bancomat di una banca di Scordia.
“Tutti noi dell’Asaec Antiestorsione di Catania – afferma il presidente Nicola Grassi – siamo vicino a Saro Barchitta con il quale abbiamo condiviso lunghe ed importanti battaglie antiracket ed antimafia. Esprimiamo, non solo una ferma condanna verso un gesto di inaudita gravità, ma anche rabbia e dolore per il muro di omertà che avvolge queste vicende, come tante altre simili. Nessuna telefonata, ci risulta, sia giunta alle forze dell’ordine per denunciare l’accadimento nonostante il furto teatrale messo a segno da questi malviventi durante la notte”.
A seguito della violenta aggressione compiuta ai danni dell’ispettore dei Vigili Urbani di Catania Luigi Licari e cogliendo diverse sollecitazioni provenienti da più parti, l’Ass. Asaec Antiestorsione di Catania insieme ad altre associazioni cittadine, comitati, donne e uomini e chiunque (nessuno escluso) voglia manifestare cittadinanza attiva, sta cercando di organizzare una manifestazione/fiaccolata senza bandiere, simboli o protagonismi vari per SABATO 9 SETTEMBRE IN VIA DEL ROTOLO.
Maggiori informazioni e dettagli verranno date nel corso di questi giorni ed a seguito del necessario permesso da parte della Questura di Catania.
Chiunque voglia partecipare sarà il benvenuto.
L’ ass. Asaec Antiestorsione Di Catania esprime solidarietà al sindaco della città Alcamo Domenico Surdi per l’intimidazione subita al palazzo di città augurandosi che le forze dell’ordine facciamo presto luce su questo vile atto.
L’Ass. Asaec Antiestorsione Di Catania esprime tutto il suo disappunto per la cartellonistica appena uscita sui social media del candidato alla Presidenza della Regione Siciliana on. Nello Musumeci.
“Come Ass. Asaec Antiestorsione Di Catania siamo sconcertati innanzi un messaggio elettorale che, utilizzando per esclusivi fini di propaganda elettorale un termine che richiama la prepotente vessazione della mafia nei confronti di commercianti ed imprenditori, rappresenta un atto irriguardoso tanto verso coloro che coraggiosamente hanno denunciato i loro estortoti liberandosi dalla morsa del pizzo, quanto nei confronti di coloro che ancora sono sottoposti a quest’infame vessazione e che il sol richiamo della parola “pizzo” evoca tormenti, angosce e morte, come tanti dei soci dell’Asaec Antiestorsione Di Catania potrebbero testimoniare.
Da oltre vent’anni combattiamo il fenomeno estorsivo e, più in generale, quello mafioso, denunciando e affrontando la protervia di criminali, ed oggi, ritrovare l’utilizzo della parola “pizzo” per scopi di consenso elettorale sfruttandone l’ambiguità semantica, lascia attoniti ed amareggia, soprattutto se proviene da un ex presidente della commissione regionale antimafia.
Auspichiamo, come Ass. Asaec Antiestorsione Di Catania che venga ritirato il manifesto elettorale del candidato Nello Musumeci ed in generale facciamo un accorato appello a tutte le forze politiche indistintamente affinché espongano i loro programmi di governo con serietà e competenza, affinché questa terrà fin da troppo tempo martoriata e presa in giro possa avere un futuro migliore”