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“L’associazione Asaec Antiestorsione di Catania esprime grande soddisfazione per l’operazione “Stige” condotta dalla Procura della Repubblica di Catanzaro, ma anche forte preoccupazione per il cambiamento in atto nel rapporto fra mafia e politica. Se è vero che è nel Dna della mafia la ricerca del rapporto con il potere politico, oggi le mafie cercano esse stesse di farsi potere politico candidando direttamente i capi mafia a rappresentanti di una comunità.”

                                                                    Associazione Antiestorsione di Catania

 

“Come associazione Antiestorsione di Catania in passato abbiamo espresso dubbi e perplessità rispetto all’utilizzo della militanza antimafia come mezzo di propaganda elettorale (cartellonistica di Nello Musumeci in campagna elettorale) oggi ci troviamo a mostrare tutto il nostro disappunto, amarezza e preoccupazione per la proposta di abolizione del c.d. 41 bis presente nel programma del movimento politico “Potere al Popolo”.
Non possiamo esimerci – considerata la nostra quotidiana e faticosa lotta alla mafia perpetrata da imprenditori e commercianti che coraggiosamente decidono di intraprendere la strada della denuncia – dall’esprimere urgente preoccupazione per una proposta di abolizione di un sistema detentivo fortemente voluto proprio da coloro che la mafia l’hanno combattuta e, scontrandosi con essa, sono morti.

Assume, altresì, particolare allarme sociale l’abolizione 41 bis poiché essa – ricordiamo – fu uno dei punti della cosìdetta trattativa stato-mafia contenuta nel c.d. “Papello”, affinché lo Stato concedesse un’attenuazione del carcere duro ai mafiosi in cambio di una tregua nel metodo stragista.
Desta, infine, particolare perplessità e disappunto come, ancora una volta, cortei di commemorazione alle vittime di atroci delitti di mafia (da Giuseppe Fava a Peppino Impastato, da Beppe Alfano a Piersanti Mattarella) diventino palcoscenico e passerella per la più becera propaganda politica, soprattutto se questa inneggia all’abolizione del 41 bis e dell’ergastolo. Oltre al danno, la beffa per i morti di mafia e per tutti coloro che la mafia la guardano in faccia e la sfidano apertamente senza la protezione di divise o immunità particolari.
Il carcere duro del 41 bis è, e deve rimanere, un cardine del contrasto alle mafie.

                                                                                                Associazione Antiestorsione di Catania

Importanti dichiarazioni sono state rilasciate, in un’intervista al quotidiano La Sicilia, dal Presidente della Regione in merito ad una possibile revisione dei poteri della Commissione Regionale Antimafia ed un maggiore controllo riguardo le associazioni antiracket iscritte agli albi prefettizi
Come associazione Asaec Antiestorsione di Catania abbiamo presentato – a Maggio scorso – una proposta di modifica alla legge 44/99 per la revisione dei criteri di controllo sulle associazioni antiracket proprio per limitare la proliferazione di associazioni che poco o nulla hanno a che fare con la lotta all’estorsione e, conseguentemente, impedire il possibile sperpero di denaro pubblico cui le associazioni possono attingere attraverso l’accesso al fondo regionale.
Riguardo poi una modifica dei poteri della Commissione Regionale Antimafia, riteniamo che essa sia indispensabile al fine di incidere maggiormente sulle attività di controllo e di vigilanza.
In attesa dell’ insediamento della Commissione Regionale Antimafia, l’associazione Asaec sta elaborando un documento che analizza criticità e possibili soluzioni del contrasto al fenomeno estorsivo in Sicilia che verrà successivamente presentato e consegnato alla stessa commissione.
Siamo certi, infine, considerata la credibilità del presidente Musumeci, che tali dichiarazioni non rimangano soltanto buoni propositi ma rappresentino anche il punto di partenza per una futura collaborazione fra istituzioni e quell’associazionismo impegnato alla lotta alla mafia dell’estensione. WhatsApp Image 2017-12-29 at 18.26.43

COMUNICATO


L’A.S.A.E.C. Associazione Antiestorsione di Catania saluta e ringrazia il questore dott. Giuseppe Gualtieri appena nominato Prefetto.

Uomo e poliziotto dalle elevate doti investigative che – nell’interpretare le difficili esigenze del territorio catanese – è riuscito a coniugare sapientemente le inevitabili esigenze repressive con la promozione del dialogo con l’attivismo civico ed associativo.

L’associazione porge, altresì, il proprio benvenuto al nominato Questore di Catania dottor Alberto Francini, auspicando si continui la proficua e storica collaborazione con i rappresentanti della Polizia di Stato al fine di affrontare efficacemente il dramma delle estorsioni che attanaglia il tessuto produttivo della città così da potere sancire gli inviolabili principi del diritto e della legalità.


Catania, 24 Dicembre 2017

                                                                                                                             A.S.A.E.C.

                                                                                         ASSOCIAZIONE ANTIESTORSIONE DI CATANIA

Si susseguono le operazioni – effettuate dalla DIA di Catania – di smantellamento delle piazze di spaccio di stupefacenti gestite dai clan catanesi. Un mese fa un duro colpo è stato inferto al clan Nizza, oggi al clan Santapaola Ercolano. Ciò che colpisce è la capacità di questi clan di dialogare con le mafie internazionali al fine di creare un commercio internazionale di stupefacenti per soddisfarne la domanda sempre crescente.
E’ un dato chiaro che è emerso anche dagli studi effettuati dalle commissioni degli Stati Genarali della Lotta alle Mafie: la criminalità mafiosa cresce in via esponenziale al crescere della domanda di prodotti illegali quali gli stupefacenti, ma anche prodotti contraffatti, prostituzione, gioco d’azzardo.
Un plauso ancora una volta rivolgiamo come associazione Asaec alla professionalità delle forze di polizia ed in particolare alla DIA di Catania guidata dal dott. Renato Panvino.

#poliziadistato #diacatania #renatopanvino #mafia #droga #stupefacenti

“L’associazione Asaec Antiestorsione di Catania, esprime assoluta ed incondizionata solidarietà al socio Gianfranco Pappalardo Fiumara assessore del Comune di Riposto, unitamente al sindaco Enzo Caragliano, che oggi sono stati destinatari di due buste anonime contenenti coltelli e minacce di morte.
L’associazione Asaec Antiestorsione di Catania è attualmente impegnata processualmente come parte civile nel delicato processo penale per tentata estorsione ai danno dell’allora vicesindaco Gianfranco Pappalardo Fiumara ad opera di due consiglieri comunali del Comune di Riposto. Il vile atto intimidatorio accaduto oggi, è estremamente grave e soprattutto destano particolare preoccupazione e perplessità le modalità con le quali sono state consegnate le buste anonime contenenti i coltelli. Siamo vicini all’assessore ed amico Gianfranco Pappalardo Fiumara che ha sempre indirizzato la sua azione di pubblico amministratore al rispetto della legalità, della trasparenza, perseguendo sempre il bene collettivo e non l’interesse particolare di qualche consorteria politico – mafiosa.

Amministratori pubblici e pubblici dipendenti: NON SIATE CONNIVENTI!

A distanza di qualche giorno dall’operazione eseguita dalla DIA di Catania guidata dal dott. Renato Panvino, con il coordinamento della DDA della Procura etnea ai quali vanno il nostro plauso per il brillante intuito investigativo, esprimiamo di seguito la riflessione dell’associazione Asaec Antiestorsione Di Catania.
L’operazione Gorgòne evidenzia un perverso e sistematico intreccio tra mafia e pubblica amministrazione.
Da una parte i clan Laudani-Cappello che siglano una pax mafiosa al fine di favorire una o più ditte preposte alla gestione della raccolta dei rifiuti e profondamente controllate dalla mafia, dall’altro pubblici amministratori senza scrupoli che, rapportandosi in modo paritario agli esponenti più rappresentativi dei clan mafiosi catanesi, li considerano al pari di qualunque altro interlocutore commerciale dal quale acquistare servizi, finendo col concedere pubbliche risorse proprio a ditte infiltrate dalla mafia, perpetrando così lo sperperò di denaro pubblico che viene destinato a sovvenzionare l’economia mafiosa.
Come Associazione Asaec Antiestorsione di Catania non possiamo che condividere le forti e dirompenti parole pronunciate dal Procuratore di Catania Carmelo Zuccaro, rivolgendo un appello a tutti gli amministratori che non sono collusi con la mafia: “Non siate conniventi, cercate di essere più attenti nel controllo di legalità del vostro territorio”
Vi è poi un altro aspetto che suscita particolare preoccupazione specificatamente sul fronte del movimento antiracket: la presenza di personaggi che dietro il facile paravento della lotta per la legalità e contro il racket (anche attraverso la concessione di spazi pubblici per l’apertura di sportelli ad associazioni antiracket e l’elargizione di importanti contributi economici), celano rapporti diretti con esponenti di clan mafiosi. E’ il caso dell’ ex sindaco Ascenzio Maesano – paladino dell’antiracket catenota – il quale sarebbe stato in stretti rapporti con Lucio Pappalardo, esponente del clan Laudani, al fine di agevolare e raggiungere un accordo per favorire Rodolfo Briganti, rappresentante legale della Senesi, società subentrata proprio alla E.F. nella gestione del servizio di raccolta dei rifiuti ad Acicatena.
Di fronte a questo quadro auspichiamo un sempre più serrato controllo ed attenzione da parte degli organi preposti (Prefetture e pubbliche amministrazioni) non solo nei confronti di imprese vincitrici di appalti dove potrebbero annidarsi interessi criminali, ma anche verso associazioni antiracket che potrebbero rappresentare facile veicolo e paravento per politici senza scrupoli aderenti a logiche mafiose.

#operazionegorgòne #carmelozuccaro #renatopanvino #diacatania #antiracket #ascenziomaesano

http://www.lasicilia.it/video/gallery/123745/operazione-gorgone-appello-procuratore-zuccaro-ad-amministratori-comuni-non-siate-conniventi.html

Ieri sie è conclusa l’ultima udienza del processo “Fiori Bianchi” nel quale l’associazione Asaec Antiestorsione di Catania era costituita parte civile.
La Corte Suprema di Cassazione ha condannato in via definitiva boss, vertici e soldati del clan di Cosa Nostra Santapaola – Ercolano alla rifusione delle spese legali. Un’organizzazione criminale che attraverso il racket ha delineato i confini del potere della famiglia.
Furono scoperte dai carabinieri oltre venti estorsioni. Una bella vittoria dello Stato e di tutti i commercianti ed imprenditori che denunciano.
L’importante risultato processuale dimostra che denunciare conviene sempre e comunque!

IL BENVENUTO DELL’ASAEC AL PROCURATORE AGGIUNTO DI CATANIA SEBASTIANO ARDITA

 

L’associazione ASAEC antiestorsione di Catania è lieta di porgere i propri saluti al neo procuratore aggiunto dottor Sebastiano Ardita.
Coscienti delle tante difficoltà e delle ataviche carenze che continuano ad affliggere la Procura, l’Associazione confida nella grande tenacia che la contraddistingue, qualità utile ad affrontare tanto i vecchi quanto i nuovi processi, per potere sempre sancire gli inviolabili principi del diritto e della legalità.
Associati e simpatizzanti ribadiamo per ultimo, quanto sia importante proseguire il percorso di collaborazione tra l’istituzione e tutti i cittadini onesti di questo territorio.
Ancora tante felicitazioni

                                                                                                ASAEC

                                                                         Associazione antiracket di Catania

 

 

In relazione al recente servizio giornalistico d’inchiesta realizzato da #stefaniapetix alla trasmissione televisiva “Striscia la Notizia” l’associazione Asaec Antiestorsione Di Catania, sta valutando l’opportunità di possibili azioni legali da intraprendere qualora la magistratura accertasse la consumazione di reati di estorsione o tentata estorsione.
In ogni caso, ferma e decisa è la condanna verso ogni forma di prepotente e mafioso condizionamente del voto che alterano la corretta competizione elettorale, ancor più odiose se esercitate su persone inabili e incapaci di intendere e volere.
Auspichiamo che le forze dell’ordine e la magistratura facciano presto luce sull’accaduto.