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COMUNICATO

 

 

L’associazione Asaec Antiestorsione Di Catania condivide le dichiarazioni del procuratore di Catania Carmelo Zuccaro sulle Ong, le quali “fanno parte di un sistema profondamente sbagliato, che affida la porta d’accesso all’Europa a trafficanti che sono criminali senza scrupolo.” “Consideriamo di grande importanza le considerazioni del procuratore di Catania – afferma l’associazione Asaec Antiestorsione Di Catania – sul posizionamento delle Ong all’interno di un sistema generale di gestione del flusso dei migranti il più delle volte affidato a organizzazioni criminali-mafiose, che vedrebbe le stesse Ong ultimo tassello, talvolta inconsapevole, a sostegno di percorsi migratori di sfruttamento. Nell’invocare un codice di comportamento per le ONG, al fine di evitare un flusso incontrollato e soprattutto il grande business dell’immigrazione dove sguazza la mafia, ci associamo e sosteniamo l’appello del procuratore nazionale antimafia Cafiero De Raho sulla necessità della presenza della polizia giudiziaria a bordo delle navi di recupero al di far di svolgere immediate acquisizioni investigative, così da agevolare lo sviluppo di indagini soprattutto nell’individuazione di soggetti che appartengono alle organizzazioni nord africane di gruppi criminali legati tra di loro in una rete per l’immigrazione che determina anche situazioni di schiavitù di migranti vittime di violenze e anche di omicidi. Invitiamo le ONG sane ad uscire allo scoperto e denunciare eventuali distorsioni all’interno dello stesse organizzazioni non governative. Un po’ come avviene nella galassia dell’associazionismo antiracket – continua l’associazione Asaec Antiestorsione Di Catania – dove le cosiddette “mele marce” dovrebbero essere isolate ed espulse perché compromettono il buon lavoro di quelle che costantemente operano virtuosamente sul territorio, così, anche nella galassia delle ONG, non si comprende il motivo per il quale esista un silenzio così assordante proprio da parte di quelle organizzazioni sane che dichiarano di essere lontani da logiche criminali. Riprendendo un concetto caro a Borsellino e Falcone, è proprio il silenzio ed il volgere lo sguardo ad altro piuttosto che ai fatti illeciti che vengono commessi, a garantire impunità a taluni soggetti. Lo diciamo in maniera chiara ed inequivocabile: chi non denuncia, si macchia di contiguità e complicità con un sistema corrotto e criminale. Giudichiamo, invece, assolutamente negativo l’atteggiamento del governo il quale insiste in una politica demagogica e populista di mero respingimento senza prospettare possibili soluzioni nella gestione civile del flusso migratorio.

 

 

https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/06/16/migranti-pm-zuccaro-ong-parte-di-un-sistema-sbagliato-si-affida-la-porta-di-ingresso-allue-ai-trafficanti/4431306/

COMUNICATO

 

Continuano le audizioni sul “sistema Montante” in commissione regionale antimafia.
Ieri, dall’audizione del giornalista di Repubblica Attilio Bolzoni – cui va tutta la nostra vicinanza e stima – sarebbero emerse inaccettabili pressioni esercitate dall’allora sindaco di Catania Enzo Bianco sull’editore del quotidiano nazionale affinché si smettesse di indagare su Montante e la sua rete di connivenze.
” Seguiamo attentamente – dichiara Nicola Grassi presidente Asaec – la vicenda che sta occupando in questi mesi la commissione regionale ed auspichiamo si faccia presto chiarezza indicando chiaramente i fatti ed i nomi di coloro che hanno sostenuto ed agevolato un sistema di corruttele che è emerso dall’inchiesta su Antonello Montante, l’ex presidente di Confindustria prima indagato per concorso esterno a Cosa Nostra e poi arrestato per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione”.

 

https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/06/12/montante-fava-da-bianco-pressing-senza-esito-sulleditore-di-repubblica-per-non-fare-seguire-il-caso-cronista/4422813/

COMUNICATO

Come associazione Asaec Antiestorsione di Catania abbiamo più volte ribadito la nostra idea: è necessario prendere una posizione netta, decisa, semplice, il più delle volte, coraggiosa, ma che serve ad abbattere quel muro del compromesso morale che alimenta il clima di oppressione che caratterizza il sistema di condizionamento politico – finanziario.

Ci meravigliano le parole del Presidente della Regione Siciliana On. Musumeci – già presidente della Commissione regionale antimafia – il quale, di fronte ad evidenze investigative che scoperchiano il verminaio politico – corruttivo – finanziario del cosìdetto “sistema Montante”, ha invitato alla prudenza, “non sbattendo il mostro in prima pagina”, issando immantinente la bandiera del garantismo.
Un fiume di denaro – secondo le accuse formulate dalla Procura di Caltanissetta condotta dal Procuratore Amedeo Bertone – elargito da quattro imprenditori che sarebbe riuscito, non soltanto a condizionare una parte della politica siciliana, ma anche a controllare il flusso di informazioni giudiziarie che riguardavano lo stesso Montante.
Alla luce di questo allarmante quadro di illegalità diffusa e, tenuto conto dell’esistenza di indagini di natura penale per reati contro la Pubblica Amministrazione, crediamo sia doveroso per il Presidente Musumeci intervenire valutando l’opportunità di rescindere ogni appalto che abbia avuto come beneficiari le ditte degli indagati nell’inchiesta su Montante e di revocare in autotutela qualsiasi provvedimento amministrativo connesso; pensiamo, ad esempio al presidente di Sicindustria Catanzaro, il quale secondo i pm, “avrebbe ottenuto illecitamente appalti nel settore dei rifiuti tramite Crocetta” e sul quale già come Asaec avevamo espresso i nostri dubbi con un comunicato del 17 marzo 2017.
Diversamente, l’attuale amministrazione si macchierebbe, quantomeno sotto il profilo morale, di una pesante complicità con il passato.

 

AS.A.E.C. ASSOCIAZIONE ANTIESTORSIONE DI CATANIA

http://meridionews.it/articolo/65682/sistema-montante-musumeci-si-dice-garantista-ma-lindustria-dellantimafia-finta-deve-chiudere/

 

COMUNICATO

 

Ieri è stato firmato il protocollo d’intesa tra associazione Asaec Antiestorsione di Catania e la Confederazione Nazionale Artigiani, piccole e medie imprese sezione di Catania.
“Oggetto del protocollo è l’assistenza e la consulenza gratuita da parte dell’Asaec agli associati Cna di Catania attraverso l’apertura di uno sportello” – afferma il presidente Asaec Nicola Grassi – e, da parte del Cna Catania, la promozione degli strumenti e servizi predisposti dalla confederazione per sostenere gli imprenditori, commercianti e piccoli artigiani nello sviluppo dell’impresa.”
“Una collaborazione sinergica tra realtà che hanno come priorità il sostegno del tessuto imprenditoriale della città”.

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COMUNICATO

 

Nel silenzio generale, è stata approvata la sanatoria delle occupazioni degli alloggi di edilizia popolare. Coloro i quali hanno atteso, per anni, di averne assegnata una non avranno nulla. E’ stato premiato chi percorre l’illegalità e mortificato chi ha scelto la strada delle liste di assegnazione. Un bruttissimo segnale da parte delle istituzioni incapaci o volontariamente incapaci di gestire un fenomeno che nasconde lo sfruttamento più brutale di bisogni essenziali della persona.

Ancora una volta ha vinto l’illegalità ed il racket, giacché è noto che le occupazioni delle case sono gestite dalla criminalità organizzata.

AS.A.E.C. ASSOCIAZIONE ANTIESTORSIONE DI CATANIA

COMUNICATO

 

Sabato 5 maggio 2018 alle ore 17.30 presso la libreria Cavallotto Corso Sicilia 91, Catania l’associazione Antiestorsione di Catania, in collaborazione con Cavallotto Librerie, organizza la presentazione del libro “La mafia dopo le stragi” a cura di Attilio Bolzoni giornalista de “La Repubblica” ed. Melampo. Attraverso l’analisi dei brevi interventi tratti dal blog Mafie – coordinato su Repubblica.it dal giornalista Attilio Bolzoni – si cercherà di comprendere dove e quale mafia si sia sviluppata in Italia dopo la fine del periodo stragista.

Un percorso articolato all’interno di quei nuovi “sistemi criminali” dove cooperano boss, politici, imprenditori, professionisti, tenterà di metterà in luce l’evolversi di una mafia che si è borghesizzata, trovandosi sovente all’interno di consigli d’amministrazione di banche, piccole e medie imprese ed anche consigli comunali.

Una mafia che, superata per sempre l’epoca della mafia violenta, ha ceduto il passo a metodologie volte a prediligere le azioni sottotraccia e gli affari, sovente realizzati attraverso sofisticati meccanismi collusivi e corruttivi.

Questa “nuova” mafia, sempre più silente e mercatistica, privilegerebbe, pertanto, un modus operandi collusivo – corruttivo; gli accordi affaristici non sono più stipulati per effetto di minacce o intimidazioni, ma sono il frutto di patti basati sulla reciproca convenienza.

Interverranno, Sebastiano Ardita procuratore aggiunto della Repubblica di Catania e l’autore Attilio Bolzoni. Modera Nicola Grassi Presidente dell’AS.A.E.C. Associazione Antiestorsione di Catania.

AS.A.E.C. ASSOCIAZIONE ANTIESTORSIONE DI CATANIA

COMUNICATO

 

“Situazione devastante”.
Così le parole del procuratore della Repubblica di Catania Carmelo Zuccaro lasciano in noi l’amaro in bocca per una vicenda di corruzione che coinvolge l’ispettorato del lavoro di Catania, ente anzitutto deputato al controllo ed alla tutela dei lavoratori spesso vittime di vessazioni e mercimonio elettorale, e che, invece, parebbe essere fabbrica di clientele elettorali.
Ancora una volta, la selezione della classe politica viene falcidiata grazie alla solerzia ed alla professionalità di magistrati e forze dell’ordine che intervengono ad eliminare sacche di corruzione e concussione, molto prima che se ne accorga la politica che si ostina a far finta di nulla ed a candidare ed appoggiare persone impresentabili.
Un doveroso ringraziamento per il faticoso ed encomiabile lavoro di ripristino della legalità all’interno della comunità cittadina è dovuto, da parte di tutti noi dell’Associazione Asaec, al procuratore della Repubblica Carmelo Zuccaro ed a tutte le forze dell’ordine per l’acume investigativo.

Associazione Antiestorsione di Catania

 

COMUNICATO

La mafia, ancora una volta, ha perso, ha vinto la bellezza!

La mafia ha chiesto il pizzo a due imprenditore edili aggiudicatari del bando per il restauro di alcune opere della “Fiumara d’Arte” del mecenate Antonio Presti.
L’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 14 persone accusate di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso e trasferimento fraudolento di valori, è scattata a seguito della conclusioni delle indagini avviate nel 2015 a settembre a seguito delle denuncia di una coppia di imprenditori edili che aveva raccontato un tentativo di estorsione.
La mafia ha perso, ha vinto la bellezza! Ancora una volta – afferma il mecenate Antonio Presti, ideatore e creatore del parco “Fiumara d’arte” – il progetto di bellezza, messo in moto dalla Fiumara d’Arte, ha bloccato il tentativo di prepotenza mafiosa. La bellezza è diventata identità da preservare, conservare e difendere dagli attacchi di poteri occulti e non, attraverso la riaffermazione della legalità e del diritto di cittadinanza”.
La mafia, ancora una volta, ha perso! Pochi si sono soffermati sul fatto che le indagini sono partite dalla denuncia dei due imprenditori aggiudicatari del bando pubblico di restauro – afferma Nicola Grassi presidente dell’Associazione Asaec Antiestorsione di Catania – i quali, non cedendo al ricatto ed alla prepotenza mafiosa, hanno immediatamente denunciato i loro estorsori. Questo dimostra che quando la denuncia è immediata, la risposta delle forze dell’ordine è pronta e decisa.”

Catania, 21 Aprile 2018


AS.A.E.C. ASSOCIAZIONE ANTIESTORSIONE DI CATANIA

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L’associazione Asaec Antiestorsione Di Catania nell’esprimere massima solidarietà al giornalista Paolo Borrometi col quale è legata da profonda stima e collaborazione su delicate vicende ricadenti sul territorio Etneo, manifesta preoccupazione per una mafia sempre più prepotente ed arrogante.

“Sarebbe importante avere più Paolo Borrometi in Sicilia – afferma il presidente Nicola Grassi – giornalisti liberi che denunciano senza paura corruzione, malaffare e quegli intricati rapporti fra mafia, politica e finanza che inquinano le normali dinamiche della vita democratica del nostro paese. Sempre più spesso scompare dal dibattito politico una seria riflessione sul fenomeno corruttivo mafioso, salvo ricordarsene quando accadano fatti gravi che balzano agli onori della cronaca e sui quali sono tutti bravi a correre con dichiarazioni di solidarietà. Intatto qui di mafia si continua a morire”.

Catania, 10 Aprile 2018

 

AS.A.E.C. ASSOCIAZIONE ANTIESTORSIONE DI CATANIA

http://meridionews.it/articolo/64605/pachino-propositi-di-uccidere-il-giornalista-borrometi-fallo-ammazzare-ogni-tanto-un-murticeddo-serve/

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Condividiamo le parole di indignazione del P.M. Di Matteo nel dichiarare il desolante e preoccupante silenzio della politica rispetto al sempre più pervasivo sistema criminale di carattere corruttivo e mafioso che infanga la democrazia.

Sempre più spesso, nel raccogliere le testimonianze di giovani imprenditori sopraffatti dalla prepotenza mafiosa, ci viene denunciata l’assordante silenzio ed assenza di sensibilità da parte dei politici.

Sempre più spesso ci rendiamo conto di supplire a compiti che dovrebbero spettare a chi svolge il proprio lavoro all’interno di assemblee elettive e questo manifesta in maniera eclatante tutta l’inadeguatezza di una classe politica poco consapevole del fenomeno corruttivo mafioso.

Catania, 8 Aprile 2018

 

AS.A.E.C. ASSOCIAZIONE ANTIESTORSIONE DI CATANIA

https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/04/08/ivrea-lintervento-di-nino-di-matteo-desolante-il-silenzio-dei-partiti-su-mafia-e-corruzione-in-campagna-elettorale/4279185/