Asaec eletto il nuovo presidente: sarà Linda Russo Zangara a guidare i volontari etnei
«CATANIA, 130 PROCESSI GRAZIE ALLE INTERCETTAZIONI»
Appello dei soci alle istituzioni che si apprestano a convertire in legge il nuovo Disegno di legge
L’assemblea dei soci Asaec – Associazione antiestorsione di Catania “Libero Grassi” – si è riunita per eleggere il nuovo direttivo. Linda Russo Zangara è stata chiamata a presiedere, per i prossimi due anni, le attività che vedono protagonisti i volontari nella quotidiana battaglia contro il pizzo.
Durante l’Assemblea i soci dell’Asaec hanno anche affrontato il tema relativo al disegno di legge sulle intercettazioni, che «metterebbe seriamente a rischio -commenta il presidente Asaec – il lavoro svolto quotidianamente dalla magistratura e dalle forze dell’ordine nel contrasto al racket e all’usura,”.
L’intercettazione è uno strumento di indagine volto a scoprire e provare la colpevolezza dell’estortore, invece il disegno di legge ne impedisce l’uso a questo scopo. La nuova legge consente l’intercettazione solo dopo l’accertamento del reato. Ma se il reato è stato accertato e ci sono i termini dell’arresto a che serve l’intercettazione?
I soci dell’Asaec si rivolgono alle istituzioni: «Se l’attuale proposta venisse approvata – continua Russo – si vanificherebbero quasi vent’anni di impegno civile di molti imprenditori, liberi professionisti e cittadini che hanno speso, con instancabile tenacia il loro tempo, per assistere le vittime di estorsione e di usura».
Il compito dell’associazione, infatti, è di sostenere le vittime prima durante e dopo l’iter giudiziario, che inizia con la denuncia, prosegue con l’accertamento dei fatti e con il processo per concludersi con il risarcimento del danno da parte dello Stato. “Le costituzioni di parte civile” presentate dagli avvocati dell’Asaec negli otre 130 processi, celebrati presso il Tribunale di Catania, che si sono conclusi con condanne esemplari, dice l’avv. Giusi Mascali, “si trasformerebbero così in un lontano ricordo.”
«Tutti gli sforzi, compiuti con l’obiettivo di circoscrivere l’enorme danno che questi reati producono nei confronti dell’economia siciliana, verrebbero cancellati – conclude Russo – il Ddl Alfano rischia di azzerare il lavoro svolto dai pubblici ministeri, dalle forze dell’ordine e dalla Prefettura, che a Catania ha permesso di raggiungere brillanti risultati. Il nuovo provvedimento già approvato dalla Camera sarebbe tanto assurdo quanto un provvedimento che vietasse negli ospedali, l’uso delle analisi cliniche o delle radiografie per diagnosticare le patologie. Ma tali accertamenti fossero consentiti solo dopo aver operato il paziente.
18 maggio 2009