Amministratori pubblici e pubblici dipendenti: NON SIATE CONNIVENTI!

A distanza di qualche giorno dall’operazione eseguita dalla DIA di Catania guidata dal dott. Renato Panvino, con il coordinamento della DDA della Procura etnea ai quali vanno il nostro plauso per il brillante intuito investigativo, esprimiamo di seguito la riflessione dell’associazione Asaec Antiestorsione Di Catania.
L’operazione Gorgòne evidenzia un perverso e sistematico intreccio tra mafia e pubblica amministrazione.
Da una parte i clan Laudani-Cappello che siglano una pax mafiosa al fine di favorire una o più ditte preposte alla gestione della raccolta dei rifiuti e profondamente controllate dalla mafia, dall’altro pubblici amministratori senza scrupoli che, rapportandosi in modo paritario agli esponenti più rappresentativi dei clan mafiosi catanesi, li considerano al pari di qualunque altro interlocutore commerciale dal quale acquistare servizi, finendo col concedere pubbliche risorse proprio a ditte infiltrate dalla mafia, perpetrando così lo sperperò di denaro pubblico che viene destinato a sovvenzionare l’economia mafiosa.
Come Associazione Asaec Antiestorsione di Catania non possiamo che condividere le forti e dirompenti parole pronunciate dal Procuratore di Catania Carmelo Zuccaro, rivolgendo un appello a tutti gli amministratori che non sono collusi con la mafia: “Non siate conniventi, cercate di essere più attenti nel controllo di legalità del vostro territorio”
Vi è poi un altro aspetto che suscita particolare preoccupazione specificatamente sul fronte del movimento antiracket: la presenza di personaggi che dietro il facile paravento della lotta per la legalità e contro il racket (anche attraverso la concessione di spazi pubblici per l’apertura di sportelli ad associazioni antiracket e l’elargizione di importanti contributi economici), celano rapporti diretti con esponenti di clan mafiosi. E’ il caso dell’ ex sindaco Ascenzio Maesano – paladino dell’antiracket catenota – il quale sarebbe stato in stretti rapporti con Lucio Pappalardo, esponente del clan Laudani, al fine di agevolare e raggiungere un accordo per favorire Rodolfo Briganti, rappresentante legale della Senesi, società subentrata proprio alla E.F. nella gestione del servizio di raccolta dei rifiuti ad Acicatena.
Di fronte a questo quadro auspichiamo un sempre più serrato controllo ed attenzione da parte degli organi preposti (Prefetture e pubbliche amministrazioni) non solo nei confronti di imprese vincitrici di appalti dove potrebbero annidarsi interessi criminali, ma anche verso associazioni antiracket che potrebbero rappresentare facile veicolo e paravento per politici senza scrupoli aderenti a logiche mafiose.

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