Alcuni passi tratti dalla relazione del Presidente Raffaele Squitieri in occasione dell’inaugurazione dell’Anno Giudiziario 2015
«Crisi economica e corruzione procedono di pari passo, in un circolo vizioso, nel quale l’una è causa ed effetto dell’altra».
«L’illegalità ha effetti devastanti sull’attività di impresa e quindi sulla crescita».
«Il perdurare a lungo di condizioni di bassa crescita, se non di stagnazione oltre a moltiplicare le difficoltà di gestione del bilancio pubblico e quindi di implementazione degli interventi necessari per affrontare la crisi, predispone un terreno favorevole a fenomeni di mala gestio e di corruzione».
«Crisi economica e corruzione procedono di pari passo, in un circolo vizioso nel quale l’una è causa ed effetto dell’altra. La ricerca talvolta affannosa di strategie di uscita dalla crisi e la competizione esasperata per l’accesso a risorse limitate favoriscono infatti la pratica di vie illecite ed attività illegali. Ciò si riversa, naturalmente negativamente, sull’efficienza del sistema complessivo, producendo effetti devastanti sull’allocazione delle risorse finanziarie ed umane e sulla creazione di condizioni favorevoli all’attività di impresa e quindi alla crescita dell’economia».
«Il pericolo più serio per la collettività è una rassegnata assuefazione al malaffare, visto come un male senza rimedi. Non possiamo permettere che questo accada»
«Le crescenti difficoltà gestionali connesse al perdurare della crisi ed il ripetersi di fenomeni di malagestio e di corruzione, che pensavamo di aver lasciato alle spalle, rischiano di incrinare oggi non solo il rapporto tra cittadini e classe dirigente del Paese, ma la stessa speranza di poter trarre dall’azione pubblica un nuovo impulso per il ritorno su livelli di crescita soddisfacenti»
«Non possiamo lasciare che prenda forza l’idea di una società incapace di compiere scelte collettive, di perseguire a livello di Amministrazione pubblica obiettivi concreti e di garantire un sistema di servizi efficiente e sostenibile».
«E’ quindi prioritario riorganizzare le strutture dello Stato, puntando a che queste rispondano con rapidità e trasparenza ai bisogni dei cittadini».
«E’ un fenomeno negativo l’affidamento per periodi lunghi allo stesso soggetto di opere, servizi o forniture non sempre infatti risulta corrispondere a canoni di efficienza, trasparenza ed economicità, anche generando alterazioni del regime concorrenziale, sempre più peraltro tutelato dal diritto comunitario».