COMUNICATO
La “mafia trasparente”, così la chiama la Gup Graziella Luparello definendo il sistema di connivenze e corruzioni che ha occupato ed influenzato apparati dello Stato e creato potere attraverso lo strumento dell’antimafia.
Durissime le motivazioni riportate in sentenza che hanno condannato a 14 anni Antonello Montante.
Un’ “antimafia di facciata”, costruita a tavolino, dove i presunti atti intimidatori rimasero privi di riscontri e strumentalmente associati a presunti poteri occulti che si opponevano alla mai intervenuta rivoluzione legalitaria.