RIFLESSIONE
Tre le questioni, a nostro giudizio, che rimangono aperte: qualora si accertasse che l’agguato fosse davvero una messa in scena, chi, perché e a che scopo avrebbe orchestrato questo spettacolare attentato?
Di fantomatici “Paladini dell’antimafia” ne abbiamo visti crescere diversi negli ultimi anni, tutti protetti da imponenti servizi di sicurezza e sempre mediaticamente sopra esposti. Riteniamo, come ripetuto già in passato, che ripensare il movimento antimafia, anche partendo dal linguaggio utilizzato, sia sempre più urgente.