COMUNICATO
L’associazione Asaec Antiestorsione Di Catania condivide le dichiarazioni del procuratore di Catania Carmelo Zuccaro sulle Ong, le quali “fanno parte di un sistema profondamente sbagliato, che affida la porta d’accesso all’Europa a trafficanti che sono criminali senza scrupolo.” “Consideriamo di grande importanza le considerazioni del procuratore di Catania – afferma l’associazione Asaec Antiestorsione Di Catania – sul posizionamento delle Ong all’interno di un sistema generale di gestione del flusso dei migranti il più delle volte affidato a organizzazioni criminali-mafiose, che vedrebbe le stesse Ong ultimo tassello, talvolta inconsapevole, a sostegno di percorsi migratori di sfruttamento. Nell’invocare un codice di comportamento per le ONG, al fine di evitare un flusso incontrollato e soprattutto il grande business dell’immigrazione dove sguazza la mafia, ci associamo e sosteniamo l’appello del procuratore nazionale antimafia Cafiero De Raho sulla necessità della presenza della polizia giudiziaria a bordo delle navi di recupero al di far di svolgere immediate acquisizioni investigative, così da agevolare lo sviluppo di indagini soprattutto nell’individuazione di soggetti che appartengono alle organizzazioni nord africane di gruppi criminali legati tra di loro in una rete per l’immigrazione che determina anche situazioni di schiavitù di migranti vittime di violenze e anche di omicidi. Invitiamo le ONG sane ad uscire allo scoperto e denunciare eventuali distorsioni all’interno dello stesse organizzazioni non governative. Un po’ come avviene nella galassia dell’associazionismo antiracket – continua l’associazione Asaec Antiestorsione Di Catania – dove le cosiddette “mele marce” dovrebbero essere isolate ed espulse perché compromettono il buon lavoro di quelle che costantemente operano virtuosamente sul territorio, così, anche nella galassia delle ONG, non si comprende il motivo per il quale esista un silenzio così assordante proprio da parte di quelle organizzazioni sane che dichiarano di essere lontani da logiche criminali. Riprendendo un concetto caro a Borsellino e Falcone, è proprio il silenzio ed il volgere lo sguardo ad altro piuttosto che ai fatti illeciti che vengono commessi, a garantire impunità a taluni soggetti. Lo diciamo in maniera chiara ed inequivocabile: chi non denuncia, si macchia di contiguità e complicità con un sistema corrotto e criminale. Giudichiamo, invece, assolutamente negativo l’atteggiamento del governo il quale insiste in una politica demagogica e populista di mero respingimento senza prospettare possibili soluzioni nella gestione civile del flusso migratorio.