COMUNICATO
Come associazione Asaec Antiestorsione di Catania abbiamo più volte ribadito la nostra idea: è necessario prendere una posizione netta, decisa, semplice, il più delle volte, coraggiosa, ma che serve ad abbattere quel muro del compromesso morale che alimenta il clima di oppressione che caratterizza il sistema di condizionamento politico – finanziario.
Ci meravigliano le parole del Presidente della Regione Siciliana On. Musumeci – già presidente della Commissione regionale antimafia – il quale, di fronte ad evidenze investigative che scoperchiano il verminaio politico – corruttivo – finanziario del cosìdetto “sistema Montante”, ha invitato alla prudenza, “non sbattendo il mostro in prima pagina”, issando immantinente la bandiera del garantismo.
Un fiume di denaro – secondo le accuse formulate dalla Procura di Caltanissetta condotta dal Procuratore Amedeo Bertone – elargito da quattro imprenditori che sarebbe riuscito, non soltanto a condizionare una parte della politica siciliana, ma anche a controllare il flusso di informazioni giudiziarie che riguardavano lo stesso Montante.
Alla luce di questo allarmante quadro di illegalità diffusa e, tenuto conto dell’esistenza di indagini di natura penale per reati contro la Pubblica Amministrazione, crediamo sia doveroso per il Presidente Musumeci intervenire valutando l’opportunità di rescindere ogni appalto che abbia avuto come beneficiari le ditte degli indagati nell’inchiesta su Montante e di revocare in autotutela qualsiasi provvedimento amministrativo connesso; pensiamo, ad esempio al presidente di Sicindustria Catanzaro, il quale secondo i pm, “avrebbe ottenuto illecitamente appalti nel settore dei rifiuti tramite Crocetta” e sul quale già come Asaec avevamo espresso i nostri dubbi con un comunicato del 17 marzo 2017.
Diversamente, l’attuale amministrazione si macchierebbe, quantomeno sotto il profilo morale, di una pesante complicità con il passato.
AS.A.E.C. ASSOCIAZIONE ANTIESTORSIONE DI CATANIA