COMUNICATO
“La mafia, ancora una volta, ha perso, ha vinto la bellezza!
La mafia ha chiesto il pizzo a due imprenditore edili aggiudicatari del bando per il restauro di alcune opere della “Fiumara d’Arte” del mecenate Antonio Presti.
L’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 14 persone accusate di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso e trasferimento fraudolento di valori, è scattata a seguito della conclusioni delle indagini avviate nel 2015 a settembre a seguito delle denuncia di una coppia di imprenditori edili che aveva raccontato un tentativo di estorsione.
“La mafia ha perso, ha vinto la bellezza! Ancora una volta – afferma il mecenate Antonio Presti, ideatore e creatore del parco “Fiumara d’arte” – il progetto di bellezza, messo in moto dalla Fiumara d’Arte, ha bloccato il tentativo di prepotenza mafiosa. La bellezza è diventata identità da preservare, conservare e difendere dagli attacchi di poteri occulti e non, attraverso la riaffermazione della legalità e del diritto di cittadinanza”.
“La mafia, ancora una volta, ha perso! Pochi si sono soffermati sul fatto che le indagini sono partite dalla denuncia dei due imprenditori aggiudicatari del bando pubblico di restauro – afferma Nicola Grassi presidente dell’Associazione Asaec Antiestorsione di Catania – i quali, non cedendo al ricatto ed alla prepotenza mafiosa, hanno immediatamente denunciato i loro estorsori. Questo dimostra che quando la denuncia è immediata, la risposta delle forze dell’ordine è pronta e decisa.”
Catania, 21 Aprile 2018
AS.A.E.C. ASSOCIAZIONE ANTIESTORSIONE DI CATANIA