COMUNICATO
L’Associazione Antiestorsione di Catania nell’esprimere soddisfazione per l’arresto di otto affiliati al clan mafioso Santapaola/Ercolano che operavano estorsione ai danni di farmacie nell’hinterland catanese, manifesta forte preoccupazione per un fenomeno che è tutt’altro che estinto e che viene costantemente sottovalutato. Se da un lato tre imprenditori sono stati “liberati” dalla morsa prepotente dell’estorsione, grazie alle investigazioni dei militari dell’Arma dei Carabinieri, emerge chiaramente come gli stessi imprenditori hanno subito l’estorsione per 10 lunghi anni senza mai denunciare e solo successivamente – a fronte di evidenze investigative – hanno ammesso di essere vittime di estorsioni.
L’intera vicenda presenta certamente aspetti positivi, quali la prontezza delle forze dell’ordine nell’impedire il perpetrarsi dell’oppressione estorsiva, ma anche negativi, poiché la totale mancanza di ribellione da parte degli imprenditori rispetto alla prepotenza mafiosa, rappresenta una sconfitta per il movimento dell’associazionismo antiracket.
“Qualcosa non funziona o non ha funzionato – dichiara il presidente della As.a.e.c. Nicola Grassi – e lo diciamo chiaramente e senza mezzi termini; negli ultimi vent’anni a fronte di un proliferare dell’associazionismo antiracket e di un fiume di denaro pubblico elargito attraverso i vari PON sicurezza, i commercianti non denunciano e questo deve indurre ad una profonda riflessione tutto il movimento Antimafia. Bisogna ripensare ad un modello per combattere il sistema consociativo corruttivo che sempre più pervade la vita pubblica ed imprenditoriale del nostro paese. Stiamo provando ad invertire la rotta, promuovendo un movimento antimafia che ritorni al passato, di strada, volontario e gratuito, contrapposto ad un associazionismo retorico, ubbidiente al potere che ha abdicato al suo ruolo di denuncia.
E’ necessario far conoscere agli operatori economici, imprenditori, commercianti ed artigiani che lo Stato mette loro a disposizioni strumenti efficaci per combattere l’estorsione e l’usura. Esistono fondi che possono ristorare anche dai danni economici subiti a seguito dell’estorsione. Noi proseguiamo per questa strada.”
Rivolgiamo – conclude l’associazione As.a.e.c. – un plauso all’instancabile azione giudiziaria perseguita dalla Procura Distrettuale Antimafia
di Catania diretta dal procuratore Carmelo Zuccaro nonché alla professionalità dell’Arma dei Carabinieri di Catania per aver fatto luce su l’ennesimo grave episodio di estorsione.
CATANIA, 19 MARZO 2018
AS.A.E.C. ASSOCIAZIONE ANTIESTORSIONE DI CATANIA